La scossa del mister

Creato il 05 febbraio 2014 da Ilnazionale @ilNazionale

5 FEBBRAIO – Tanto tuonò che piovve. Bastano poche semplici parole per spiegare la metamorfosi dei gialloblù tra il primo e il secondo tempo della partita con il Sassuolo. Una squadra a due facce quella vista domenica pomeriggio sul campo di Reggio Emilia. Timida e contratta nel primo tempo, aggressiva e determinata nel secondo tanto da portare a casa una bella vittoria molto importante per il morale ma soprattutto per la classifica. Un deciso cambio di passo tutto racchiuso nella scossa con la quale uno scontento Mandorlini ha strigliato i suoi uomini negli spogliatoi durante l’intervallo. La squadra, infatti, ha disputato un primo tempo nel quale raramente ha soddisfatto le aspettative del proprio tecnico e dei propri tifosi, giunti come sempre numerosi sugli spalti del Mapei Stadium, nonostante il maltempo. Forse anche perché reduci da tre sconfitte consecutive – anche se patite nientemeno che contro Napoli, Milan e Roma – i gialloblù sono scesi in campo con “il freno tirato”, palesando un atteggiamento quantomeno rinunciatario, volto esclusivamente a controllare la sterile azione offensiva del Sassuolo e adattandosi di fatto al ritmo per nulla forsennato impresso alla gara da parte dei giocatori neroverdi. La manovra gialloblù – orfana di Jorginho – è apparsa ancora leggermente impacciata ma va detto che Cirigliano – erede oramai dichiarato del brasiliano – necessita di tempo e di pazienza per crescere e migliorare, fattori che senza dubbio trovano giustificazione nella sua giovane età e soprattutto nell’attuale posizione occupata in classifica dagli scaligeri. Nonostante ciò, rientrato negli spogliatoi decisamente scontento per l’opaca prestazione sin lì offerta, Mandorlini ha “alzato la voce” pretendendo dai suoi giocatori – nessuno escluso – una decisa inversione di rotta. Si perché l’occasione di provare a vincere la partita era decisamente troppo ghiotta e importante per lasciarsela sfuggire. L’intervento a “gamba tesa” dell’allenatore è riuscito a toccare le corde giuste dei suoi giocatori visto l’atteggiamento completamente diverso con il quale Toni e compagni sono rientrati in campo per il secondo tempo. La sfortunata autorete di Manfredini – giunta dopo pochi minuti – ha cambiato subito l’inerzia della partita obbligando gli uomini di Malesani a sbilanciarsi in avanti alla ricerca del pari, offrendo inevitabilmente il fianco al contropiede scaligero. Ed è stato proprio in occasione di uno di questi che Luca Toni – autore di un secondo tempo superlativo – ha messo in ghiaccio l’incontro con uno “scavino” degno del miglior Totti, che vale anche il decimo sigillo stagionale. Anche se il Sassuolo, che prima della partita ha cambiato allenatore e rivoluzionato il proprio organico con ben dieci nuovi acquisti, è apparso ancora in rodaggio e lontano da un’organizzazione di gioco accettabile, va detto che nella seconda frazione di gara i gialloblù hanno costruito e legittimato una vittoria mai stata in discussione. In buona sostanza, la storia di questi ultimi anni targati Mandorlini – e la prova di Reggio non fa che confermarlo – ci insegna che quando il Verona si adatta all’avversario quasi sempre paga dazio mentre succede esattamente l’opposto quando i gialloblù mettono sul campo personalità e voglia di vincere. La strada da seguire è questa, vero Mister?

Enrico Brigi
twitter @enrico_brigi

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