Visitare la Scozia “like a local” si può! Non solo perchè gli scozzesi sono sempre ben disposti quando si tratta di dare informazioni ai turisti sui luoghi che vale la pena vedere, ma anche e soprattutto perchè può capitare che vi ci portino di persona. Proprio come è successo a Lucia, che oggi racconta la sua gita a Reef beach per la raccolta “Scotland, my love”.
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Oggi è domenica, una domenica tipicamente Hebridean: calma, nuvolosa e umida. Tutto tace e i ritmi sono rallentati. In casa si fa il brunch, la mega cooked breakfast alle 10:30 e poi ci si rilassa dedicandosi ai dolci passatempi che le vacanze ci permettono di coltivare. Riceviamo un invito dal nostro host father: di andare con lui e sua figlia a Reef beach, un’altra perla di Lewis, a vedere le condizioni della loro roulotte.
Reef beach è una lunghissima spiaggia che si trova nella zona di Uig. Quando il cielo è sereno, l’acqua del mare assume tinte strabilianti, bellissime, incredibili. Rapiscono lo sguardo, lo catturano e lo fanno proprio per sempre. Una volta viste le tinte di azzurro di Reef beach, non se ne può più far a meno. Un giorno di fine estate di due anni fa, durante una riunione di lavoro, mi sono messa a disegnare questa spiaggia e soprattutto il suo mare e l’ho colorata con le sue tinte azzurre che ricordavo alla perfezione perchè stampate nella mia mente. Abbiamo accettato l’invito senza riserve e nel primo pomeriggio siamo partiti alla volta di Reef beach. Il cielo era nuvoloso e tirava vento. Ciò significa che i colori del mare non sarebbero stati brillanti, ma sicuramente quel posto avrebbe offerto un’alternativa altrettanto abbagliante.
Arrivati a Reef beach siamo andati alla roulotte e ci siamo fatti tutti una tazza di tè che abbiamo accompagnato con dolcini, patatine e frutta. Fuori tirava vento e faceva piuttosto freddo, ma noi eravamo riparati in quel piccolo abitacolo, con la nostra cup of tea, al sicuro, al tepore, in pieno rilassamento, mentre fuori eravamo circondati dalle colline scozzesi, dal machair e si vedeva il mare sullo sfondo. Il vento scozzese soffiava feroce e le nuvole grigie rendevano l’atmosfera cupa e un po’ paurosa. Che piacevole sensazione!
Dopo il tè abbiamo deciso di andare a fare una passeggiata sulla spiaggia. Esaltante! E’ stata un’esperienza semplice, ma elettrizzante! Mi ha fatta sentire come un bambino che esplora ogni centimetro quadrato del percorso che fa e che in ogni centimetro quadrato fa una scoperta di sensazionale valore. Il piacere della scoperta! Ecco che cos’ha rappresentato quella camminata sulla spiaggia per me. Ci siamo levati le scarpe, siamo scesi dal machair alla sabbia che sotto quei nuvoloni violacei diventava bianco ghiaccio. Davanti a noi delle dune molto irregolari si proteggevano sotto il machair che sfoggiava i suoi fiorellini gialli. Il mare era una distesa di verde, con tante sfumature: dallo smeraldo al verde scuro. Incredibile come il colore del cielo cambi i colori dell’acqua!
Abbiamo iniziato la nostra passeggiata sulla sabbia bagnata dal mare. Le onde che andavano a morire sulla spiaggia bagnavano i nostri piedi e li raffreddavano ogni volta di più. Camminavamo a testa bassa, osservando le sorprese, le curiosità e i regali del mare. Su quella sabbia c’erano frammenti di vita vissuta nelle acque del mare, regalati alla spiaggia ed era interessantissimo scoprire qualcosa di nuovo ad ogni passo. C’erano alghe di tutti i tipi, pezzi di medusa di tutti i colori! Incredibile! Perchè c’erano solo dei pezzi? E perchè avevano tutti quei diversi colori? C’erano inoltre gusci di conchiglie di tutte le forme e di tutti i colori. Particolarmente numerose quelle che la figlia del mio host father ha chiamato “unghie di donna” perchè avevano la forma di unghie di donna con lo smalto rosa. Ne era piena la spiaggia.
C’erano poi granchi seccati, zampe di granchio e altri oggetti di cui non conosco il nome. Era davvero stimolante vedere ciò che la spiaggia ci riservava ad ogni passo! Intanto i nostri piedi erano sempre più freddi e più insensibili. Abbiamo proseguito la nostra camminata sulla sabbia asciutta, ma non si riscaldavano e cominciavano anche a far male! Per cui ci siamo avviati verso la roulotte per rimetterci le scarpe e poi andare verso casa. Il cielo era molto scuro e le nuvole dipingevano quadri impressionistici nel cielo. Il mare era sempre verde, era scuro e faceva quasi paura! Incredibile pensare che era la stessa acqua che ricordavo con tinte azzurre. Just Scotland!
Continua…
Photo Credits: Lucia Tysserand
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