La Scozia di Lucia – parte VI

Creato il 13 dicembre 2012 da Auroradomeniconi

Nell’ultima puntata della raccolta “Scotland, my love” avevamo lasciato Lucia alle prese con la Sottish country dancing e la lavorazione dell’Harris Tweed. Proseguiamo la conoscenza delle tradizionali usanze scozzesi partecipando alla fiera agricola di Aird, sull’isola di Lewis.

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Qui in Scozia lo chiamano show agricolo. In Italia la chiamiamo fiera agricola. Sono un trionfo di rumori, di stivali di gomma e spesso di fango! Ci sono tante persone e colori sgargianti di abiti. Queste fiere sono microcosmi pullulanti di vita in cui le comunità ci tengono a mostrare ciò che hanno fatto e magari che lo hanno fatto meglio di quelle vicine.

Protagonisti principali sono gli animali: pecore in primis, bovini e cavalli. Fanno le gare per l’agnello più bello, facendolo camminare, toccandolo e osservandolo attentamente, sotto l’occhio esperto e sicuro dell’esperto allevatore che col suo bastone indica il capo di bestiame che verrà premiato. Lo stesso fanno con decine di altri ovini e bovini, chiusi in immensi recinti montati in quattro e quattr’otto.

Ci sono stand in cui si vendono marmellate o prodotti tipici; ci sono “sale” da tè sotto i tendoni fatti vibrare fragorosamente dal vento, bancarelle in cui vendono da mangiare, sempre avvolte dal fumo del cibo arrosto sulla griglia. Ci sono supertendoni in cui hanno luogo  mostre di tutto e ancora di più: dagli ortaggi più belli, al dolce casalingo migliore, dai golfini per bambini fatti ai ferri, ai disegni dei bambini, dalla foto più bella al quadro più evocativo, alla marmellata più buona! Insomma, tutto è in gara, pur di dimostrare la vita della comunità, quel che la gente fa, nonostante l’isolamento e il tempo inclemente. Tutti i migliori prodotti vengono premiati con una coppa. Hanno infatti decine di coppe in bella mostra durante queste fiere, spesso fatte cadere per terra dal vento inesorabile, incurante di procurare danni a quegli ambiti premi.

Ci sono anche le danzatrici e i giochi per i bambini. Alla fiera di Aird, un villaggio nell’estremo nord di Point, la penisola di Lewis in cui sto (quindi la fiera della mia zona) avevano organizzato le mini olimpiadi, semplici giochi per bambini, tipo gimcane. I bambini iscritti erano pochi, così hanno fatto due squadre, invece che far partecipare i bambini singolarmente: la squadra dei bambini scozzesi e di quelli italiani, i miei alunni in pratica. Beh! Le hanno vinte i bambini italiani e non solo si son presi la coppa, ma la loro vittoria è stata passata alla radio nei giorni successivi ed è stata scritta nel giornale! Che soddisfazione che è stata per i bambini! Che esperienza da riportare a casa e nella loro memoria… e spero nel loro cuore.

Io invece mi sentivo molto soddisfatta quando camminavo sul prato della fiera poichè ad ogni passo mi salutava qualcuno, o mi fermavo a parlare con altre persone oppure ne chiamavo da lontano altre o le salutavo agitando il mio braccio. Quanta gente conosco?! Quel pomeriggio alla fiera mi ha fatto pensare davvero! Dopo qualche ora che eravamo lì, ci siamo andati a riscaldare con una tazza di tè e con vassoiate e vassoiate di dolci fatti in casa!

Un aneddoto molto simpatico della fiera. Ero lì con un gruppo nutrito di connazionali italiani: genitori e bambini e molti di noi erano ben coperti. Addirittura una mamma aveva il  piumino, la sciarpa e il cappello. Tutti comunque avevamo  un giubbotto. La mamma più coperta osservava le scozzesi vestite molto leggere con addosso solo una cannottiera o una magliettina a maniche corte e diceva che non era possibile che non avessero freddo. La sera, a casa, la sorella della mia hostmother mi ha raccontato che passeggiando per lo show, la gente chiedeva chi fossero quelli tutti imbacuccati e supervestiti! “Ah! Sono Lucia e il suo gruppo, sono stranieri!” Rispondeva.  E ha aggiunto “Noi stavano arrostendo e voi eravate tutti coperti”.  Come passare inosservati!!!!

Finite le premiazioni era ora di tornare a casa, pronti per partecipare a un altro show, la settimana seguente.

Continua…

Photo Credits: Lucia Tysserand

Leggi: La Scozia di Lucia – parte I; La Scozia di Lucia – parte IILa Scozia di Lucia – parte IIILa Scozia di Lucia – parte IV e La Scozia di Lucia – parte V.


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