Con un altro avvincente racconto della raccolta “Scotland, my love”, continua la nostra esplorazione di South Harris in compagnia di Lucia: dopo aver fatto due soste per ammirare le spiagge di Horgabost e Scarista, oggi ci dirigiamo ancora più a sud fino a raggiungere l’accogliente chiesa di St Clement’s.
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Il paesaggio di South Harris è fortemente diverso da quello roccioso e improduttivo del nord. E’ piuttosto dolce e pianeggiante. Soprattutto è coltivabile a tratti. Ci sono dei prati e non c’è la brughiera. Ci sono molte più abitazioni e sicuramente la vita lì è più facile che a nord. Siamo arrivati a Leverburgh, dove due anni fa c’imbarcammo per andare a North Uist e proseguire poi verso le altre Ebridi esterne e poi siamo giunti a Rodel. Il tempo era bellissimo. Il sole splendeva e il cielo era terso e limpido, senza nubi. La temperatura era tiepida e i colori del paesaggio erano intensi. Il mare specialmente era blu, blu, a tratti con sfumature nere da quanto era intenso. Era uno spettacolo molto insolito per le Ebridi, e per questo molto bello, per me.
Abbiamo visitato la chiesa di St Clement’s, risalente al 1500 e perfettamente conservata. Penso la usino tutt’oggi per celebrarvi i matrimoni. Dentro c’è un’atmosfera calma ed accogliente ed è piacevole alla vista. Ha una pianta rettangolare e lungo le pareti vi sono un arco a destra e uno a sinistra che conducono in due cappelline illuminate da una piccola finestrina. Il pavimento è fatto da mattoni di varie sfumature di rosso. Probabilmente sono quelli che conferiscono alla chiesa un aspetto accogliente. Il sole filtrava attraverso i vetri illuminando la navata, ma anche la mia immaginazione. M’immaginavo le persone che vi erano passate, i preti che vi hanno celebrato la messa o i pellegrini che lì si fermavano per pregare o per chiedere un pezzo di pane. Ho ripercepito l’atmosfera umida del tempo passato e ho visto i fedeli abbigliati con lunghe tonache di vari colori. Mi è piaciuta molto.
Da dentro la chiesa, si accedeva a una torre, forse campanaria, in cui una scalinata stretta e angusta ci conduceva a metà torre. Solo a metà! Peccato!
L’esterno anche è molto piacevole. La chiesa sorge in mezzo a un churchyard sulla collina, quindi St Clement’s è costruito su un dislivello. Da dentro non si vede e da fuori è molto carino. Il panorama intorno è piacevole. Da una parte, la collina e le fattorie, dall’altra il mare e le isole del sud di Harris. Rodel sorge proprio nell’estremo sud di Harris e da lì si possono vedere bene tutti gli isolotti sul Minch o nel tratto di mare tra Harris e North Uist.
Era giunto il momento: beer time. C’era, guarda il caso, un albergo vicino alla chiesa. L’albergo dava sul mare ed era riparato dalla collina dai freddi venti del nord. C’erano molte persone fuori a parlare, seduti sui muretti, o a passeggio sul molo con un bicchiere di birra, tutti a godersi l’insolito sole. Era un quadro molto insolito per quel luogo. Vedere le persone a maniche corte, a parlare fuori da un locale, mi sembrava strano, ma mi piaceva. Ogni tanto un raggio di sole è gradito sulle Ebridi perchè dirada la malinconia e illumina il paesaggio oltre che i pensieri positivi.
Noi la birra ce la siamo presa all’interno, al pub. Non mi piace l’idea di bere la birra sotto il sole. Quindi ci siamo presi due birre da 10 e lode, una fetta di cheescake per uno, ci siamo scelti un tavolo da due sotto una finestra vista mare e ci siamo gustati quelle delizie scozzesi con i Beatles in sottofondo. Rigenerante direi, soprattutto con l’attrattiva di andare, dopo, sulle colline accanto all’albergo, che danno sulla spiaggia e che ne formano, a tratti, la scogliera.
Continua…
Photo Credits: Lucia Tysserand
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