La Scozia, so far...

Creato il 15 agosto 2013 da Giovy
Sono sul treno che mi porta da Inverness ad Edinburgh. 
Sto lasciando il grande nord di questo paese per tornare in una capitale che mi piace un sacco.
Questo viaggio è stato caratterizzato finora da un graduale distaccamento dalla civiltà intesa come insieme di cose, case, attività e persone. 
Edinburgo ci ha accolti con il fantastico brulicante frastuono del Fringe Festival.
Le strade erano piene di gente e di bellezza.
Inverness ci ha regalato qualche grado in meno, più tranquillità ma troppi turisti.
Le Highlands sono un bel posto ma non così magnifico come immaginavo.
Meritano in ogni caso di essere conosciute ed esplorate dove comincia a mancare la presenza dell'uomo.
Siamo partiti, poi, per le Ebridi, dove c'erano temperature da fine inverno e dove io mi sentivo in totale libertà. 
Quelle isole sono abitate dalla preistoria pur essendo, in apparenza molto inospitali.
Ci sono zone in cui non crescono nemmeno gli alberi per la forza del vento.
Mancano quelle cose che spesso sono comuni in altre zone delle Isole britanniche.
La gente lì vive per se stessa.
I viaggiatori possono sembrare loro dei viandanti stranieri arrivati da chissà dove.
Eppure ieri, mentre il traghetto mi portava via, il cuore mi si stringeva.
Ho voluto bene a quel luogo sperduto al 58º parallelo.
Mi restano poco meno di 2 giorni in questa terra che in gaelico si chiama Alba.
Chissà come mi sentirò non appena la grande civiltà e il frastuono di Edinburgo saranno avvolte attorno a me.
Ci sentiamo presto.





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