Domani pomeriggio a Lucca, la scrittrice palestinese Adania Shibli presenterà la sua raccolta di racconti Pallidi segni di quiete (i racconti sono stati tradotti dall’arabo da diversi traduttori, sotto la cura di Monica Ruocco; il libro è stato pubblicato da Argo editrice, 2014; 14 euro).
Shibli è nata nel 1974 in un villaggio dell’Alta Galilea; è autrice di due romanzi, entrambi vincitori del premio Qattan Young Writer’s Award-Palestine (tra cui Sensi, trad. dall’arabo di M. Ruocco, Argo editrice 2007, 11 euro), di diversi racconti e saggi e di un art book.
Il suo stile è stato descritto come “secco e austero”. Non mi ci ritrovo molto. Benchè l’abbia letta solo in traduzione, trovo che scriva in un modo sì minimale (e non secco), che però sa essere anche molto poetico, intimista, tenero.
Sulla via del ritorno, il piacevole profumo di biancheria che emana dal taxi mi fa sentire pulita.
Rientro e ripenso a quanto ha detto la mia amica di Nablus, che le mancano molto i suoi familiari, ma non può andarli a trovare a causa dei check-point, e così cerca di non cedere troppo alla nostalgia.
Perchè mi faccio prendere da tutto ciò? Forse perchè penso più del necessario? Sento più del necessario? Tutto è più del necessario.
Quando tornerò al “necessario” e basta? L’ho perso per sempre?
(tratto da “Polvere”, in Pallidi segni di quiete, trad. di M. Ruocco)
In più, è una donna molto simpatica e brillante. Quindi, se siete a Lucca, o nelle vicinanze, non avete molte scuse per non andarci. E magari dopo scrivetemi due righe per farmi sapere com’è andata.
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