Perché scrucchiata suona come un aggettivo, quasi a indicare qualcuna che è un po' fuori di testa.
Si prende un acino, lo si stringe tra pollici e indice lo si "scrucchia" ovvero si fa pressione su questo affinché si apra e venga fuori il vinacciolo.
È un'operazione molto lunga e lenta, antica ma molto saporita. L'uva perfetta per realizzare un'ottima scrucchiata è quella nera; è preferibile la varietà d'uva Montepulciano. Dopo aver terminato la scrucchiatura di tutti gli acini si potrà finalmente realizzare la conserva tipica abruzzese. Una volta puliti tutti gli acini, riponeteli in una pentola di acciaio, accendete il fuoco ma la fiamma tenetela bassa. Il tempo di cottura varia molto. Genericamente per un chilo di uva occorre poco meno di due ore. Non abbiate fretta di farla cuocere e mescolatela spesso per non farla attaccare. Ora la polpa va separata dalle buccia e dai semini rimasti.
Quando la conserva sarà bella densa fate la prova del piatto. Versate una piccola parte del preparato su un piatto e controllate se la consistenza scivola via o se è molto viscosa. Deve essere viscosa, se così non è lasciatela cuocere ancora un po'. Ricordate di girarla spesso perché rischia di attaccarsi e poi sono dolori! Intanto sterilizzate qualche vasetto. A cottura ultimata riponete il prodotto ancora caldo all'interno dei vasetti sterilizzati, chiudeteli per bene e riponeteli a testa in giù. Et voilà, la scrucchiata è pronta!