Ecco questa frase evidenzia benissimo il mio rapporto complesso con il cinema di questo noto regista italiano. Ho sempre preferito Mazzacurati a costui,nonostante entrambi abbiano in un qualche modo segnato la mia giovinezza cinefila.
La Scuola si basa su due lavori dello scrittore-insegnante Domenico Starnone : Sotto banco ed Ex Cattedra, oh mi raccomando di costui non lasciatevi scappare il bellissimo romanzo Via Gemito, e presenta sotto forma umoristica le problematiche interne del sistema scolastico nazionale.
Una pellicola di enorme successo di pubblico e anche di critica, proprio per la sua freschezza, allegria e per l'abile costruzione di personaggi e dialoghi.
Tutti ci siamo passati, tutti abbiamo affrontato le ore spese tra gli ingranaggi del sistema scolastico. Interrogazioni,compiti in classe,primi amori, amicizie che dovevano durare una vita, professori da odiare e altri che erano quasi delle leggende, e io che scrivevo temi per me e per le compagne. L'unica cosa che mi riusciva e mi piaceva fare a scuola.
Come era cominciata la mia avventura? Alle elementari con una severissima maestra ,ex suora, con le preghiere prima di cominciare la lezione, le braccia conserte,il grembiule . Mi sentivo prigioniero,io che ero abituato a correre per i cortili della cascina donde ero cresciuto in libertà.
Poi : alle superiori il disastro,ma lasciamo perdere va .
L'opera di Lucchetti vista da studente delle superiori,pareva un piccolo e meraviglioso miracolo. Ti rivedevi e riconoscevi i tuoi compagni e le tue compagne. Le piccole beghe, le gite eccetera eccetera
Il merito principale di questo film è però la descrizione dei personaggi che spesso sono macchiette,ma umanizzate,rese quasi credibili ,a far da contorno all'ottimo trio di protagonisti: Silvio Orlando, Anna Galiena, Fabrizio Bentivoglio.
I primi due sono professori progressisti che pensano agli alunni come persone,con le loro problematiche e cercano di aiutarli a superare momenti difficili della loro vita. Quindi una scuola atta all'educazione e alla comprensione del soggetto non tanto quanto alunno da valutare , ma di persona da sostenere e aiutare , da far crescere con erudizione e non solo.
Questo scontro si paleserà totalmente durante la riunione per lo scrutinio finale. Dove vengono fuori le miserie umane,la stanchezza, la disillusione,le piccole e innocue meschinità, sullo sfondo l'Italia degli anni 90 che si preparava a diventare il paese in difficoltà che è oggi.
Il mestiere del professore è fondamentale,importante e io li sostengo. Gli imbecilli parlano male di questa classe di lavoratori che devono far il loro lavoro spesso in situazioni di degrado voluto dalla incapacità di qualche ministra o ministro.
L'istruzione deve essere rigorosamente pubblica,nazionalizzata e statale. Tutti devono istruirsi, la cultura non è solo sapere a memoria date e formule,per un buon voto,ma crescita personale. Chi sa non si lascia inculare da 4 slogan gentisti volgari e populisti,ma comprende il tempo e il contesto storico in cui vive,ne valuta le risorse e gli ostacoli.
Non commette errori di pensiero.
Per questo credo che la scuola meriti sempre massima attenzione e vada aiutata a migliorare. E che i professori ,professoresse ,vengano valorizzati per il loro costante impegno,per il lavoro più complesso,difficile e bello che si possa fare.
Il film di Lucchetti ne denuncia i limiti,ma c'è un umorismo che tende ad umanizzare ogni situazione. C'è empatia ed affetto per gli alunni, per chi cerca di rendere migliore quel luogo. Ci dice che dietro a un alunno pessimo che fa la mosca,c'è un essere umano. Come dietro a dei professori stressati,disincantati,ci sono degli idealisti,progressisti.
Non solo: ci rammenta che un tempo la commedia aveva cose da dire, mostrava aspetti reali -seppure enfatizzati- del paese. Si rideva amaro,si rifletteva un po'. Poi le tenebre ...