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La scuola più pazza del mondo – Intervista al regista Hitoshi Takekiyo

Creato il 07 marzo 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

La scuola più pazza del mondo   Intervista al regista Hitoshi Takekiyo La scuola più pazza del mondo In Evidenza Hitoshi Takekiyo In concomitanza con l’uscita nelle sale italiane del film animato ““, distribuito da Microcinema, vi presentiamo una intervista al regista della pellicola Hitoshi Takekiyo, il quale ci ha parlato in maniera dettagliata della realizzazione del lungometraggio e dei progetti futuri.

Come è nato il progetto After School Midnighters, uscito in Italia con il titolo La Scuola Più Pazza Del Mondo? Soprattutto per quanto riguarda la sceneggiatura – da lei scritta insieme a Yoichi Komori – come siete passati dal personaggio creato per i cortometraggi del 2007 al lungometraggio?
Tutto nasce dall’idea di realizzare un film divertente, utilizzando il motion capture, grazie a cui abbiamo potuto rendere anche “movimenti ed espressioni delicati”. Con i personaggi animati, pensavo fosse più facile raggiungere pubblici più ampi lì fuori. Da quest’idea il modello anatomico e lo scheletro hanno preso vita.
Mentre io e Yoichi Komori scrivevamo, volevamo mantenere assolutamente la stessa storia: il modello anatomico e il suo fedele consigliere, lo scheletro, che abitano nell’aula di scienze. Poi abbiamo aggiunto nuovi personaggi nella scuola. Qui ci sono molti spazi: l’aula di musica, la piscina, ecc. Così è stato molto divertente creare dei personaggi da abbinare ad ogni aula.

Come è stato accolto il film in patria, negli altri paesi asiatici in cui è stato distribuito e in Occidente? C’è stata una diversificazione nell’età del pubblico? Soprattutto considerando che il film, seppur indirizzato a un pubblico infantile, strizza l’occhio in più punti a un’audience matura.
Prima di tutto, desideravo che questo film d’animazione arrivasse anche all’estero, quindi sono stato contento che venisse proiettato anche nelle sale di altri paesi. E mi ha fatto molto piacere vedere il pubblico ridere tanto e divertirsi, soprattutto all’estero dove il pubblico si sente più libero di ridere ad alta voce e di esprimere se stesso. Ho visto i bambini ridere tanto, indipendentemente dalla loro nazionalità, mentre gli adulti sembravano divertirsi nel seguire la storia. Un personaggio come il modello anatomico è amato dai fan di tutte le età.

La scuola più pazza del mondo   Intervista al regista Hitoshi Takekiyo La scuola più pazza del mondo In Evidenza Hitoshi Takekiyo

Avete preso spunto da qualche opera di finzione preesistente (manga, anime…) in particolare, sia per tipo di comicità che per atmosfere?
Sicuramente mi sono ispirato al fumettista francesce Moebius (Jean Henri Gaston Giraud) e poi ci sono talmente tanti film: Ghostbusters, Mr.Bean, Ritorno al Futuro, le commedie con Will Ferrell e tanti tanti altri.

I doppiatori giapponesi dei personaggi, in particolare Koichi Yamadera, sono stati coinvolti solo in fase finale o già in fase di sviluppo dei personaggi?
Solo dopo aver realizzato tutti i personaggi. Mentre pensavo agli attori, ne ho scelto alcuni con le voci più adatte prima della registrazione. Mentre il lavoro andava avanti ho capito che la voce di Koichi Yamadera era perfetta e non poteva essere nessun altro.

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Che software sono stati usati per la realizzazione del film?
Principalmente Maya, After Effects, Photoshop. E naturalmente il film non poteva essere finite senza il motion capture.

Visivamente, After School Midnighters mantiene una certa bidimensionalità nella resa dei personaggi, nonostante sia una 3D animation. Secondo lei è questa la strada per l’animazione CG in Giappone?
E’ una delle tendenze giapponesi realizzare un’animazione in 3D che sembri 2D. Rispetto ai paesi stranieri, i fan dell’animazione in Giappone sono abituati alla cel animation, questo è lo stile che adottano le produzioni giapponesi. Ultimamente si cerca di ereditare lo stile della Japanimation e di combinarlo con le più recenti CG.

Avete pensato ad altri progetti che vedano protagonista il modello anatomico Kunstlijk? Come è stato organizzato il lavoro attorno a questo personaggio, sicuramente il più riuscito del film?
Sì, infatti sto pensando ad un sequel e ad altre brevi serie. Per le storie brevi, vorrei disegnare gli aspetti divertenti della vita quotidiana del Signor Kun. Dall’altro lato, per il sequel un modello anatomico rivale gli farà visita da una scuola vicina…

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After School Midnighters ha per certi aspetti un respiro maggiormente “internazionale” rispetto a un lungometraggio animato nipponico (come la presenza di sequenze da musical). È una scelta voluta o inconscia?
In effetti è una scelta voluta. Naturalmente io amo lo stile della tradizionale dell’animazione giapponese, perchè è unico, ma, proprio per diffondere il film d’animazione anche in altri paesi, ho cercato di utilizzare uno stile più popolare.

Qual è stato il suo percorso formativo (università, esperienze lavorative) prima di fondare la KOO-KI e la Mont Blanc Pictures?
Quando avevo 17 anni, ho avuto la possibilità di girare un corto di 20 minuti con una 8mm. L’ho proiettato durante un festival nella mia scuola ricevendo molti applausi e da quel giorno la mia attenzione alla regia è cresciuta molto. Ero così contento nel vedere i miei amici apprezzare il mio lavoro! Ho frequentato l’università per studiare cinema, ma in realtà ho studiato visual design. Per la tesi, ho realizzato un corto di animazione, usando solo lettere per raccontare una storia. Questa animazione ha vinto delle competizioni e da allora ho sempre lavorato nel campo della Motion Graphic e CM animation e programmi TV.

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Le sue aziende, la KOO-KI e la Mont Blanc Pictures, si sono distinte negli anni soprattutto per la produzione di commercials. Dopo After School Midnighters state pensando a realizzare altre opere di finzione (lungometraggi, serie tv)?
Alla Mont Blanc Pictures, non ci sono molti progetti cinematografici in corso. Per i nostri prossimi speriamo di riuscire a divertire non solo il Giappone ma tutto il mondo.

Quale sono esattamente i ruoli delle due aziende, la KOO-KI e la Mont Blanc Pictures, nella realizzazione del film?
E’ più o meno la stessa cosa. Io facevo parte della KOO-KI quando ho iniziato questo progetto e poi è stata fondata la Mont Blanc Pictures, mentre il progetto stava andando avanti.

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