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La scuola sannita bacchetta la Merkel sul Financial Times

Creato il 25 settembre 2013 da Blogaccio @blogaccioBlog

Realfonso-BrancaccioUna Merkel inarrestabile vince le elezioni tedesche e tra le prime dichiarazioni conferma continuità nella linea rigorista imposta alle Istituzioni Europee. Hollande e Letta si affrettano a complimentarsi mentre la politica italiana tutta da destra a sinistra confusa o delusa forse un pò invidiosa, prova a fatica a formulare auspici e speranze di circostanza consapevole che nei prossimi quattro anni dovrà fare i conti con un osso duro: il Cancelliere di Germania che non ne vuol sapere di cancellare il debito e mettere la cassa in comune se prima i fratelli spendaccioni non mettono la testa a partito. Animati però da una buona dose d’improntitudine ed irriverenza, due professori di economia della piccola Università del Sannio, Riccardo Realfonso ed Emiliano Brancaccio decidono che è arrivato il momento di lanciare un allarme per salvare l’euro da sicuro fallimento e scrivono un appello sull’autorevole quotidiano economico Londinese, il Financial Times, dove sfidano con analisi economiche sostenute da argomentazioni storiche, la bontà della politica monetaria ed economica dell’Unione incuranti dei successi elettorali di Merkel. A leggere l’appello già sottoscritto da numerosi economisti di fama mondiale, ci viene da pensare che i Sanniti, popoli fieri, coriacei e coraggiosi, furono i soli tra le popolazioni autoctone della penisola, capaci d’infliggere ai Romani pesanti sconfitte ed umiliazioni. I due prof. di economia per la verità, non sono proprio sconosciuti al grande pubblico, hanno partecipato infatti a numerosi programmi televisivi di approfondimento ed il loro intento di “bastonare” la Merkel per le politiche di austerità è stato apprezzato da economisti anche di non stretta osservanza keynesiana. Realfonso e Brancaccio contestano il fatto che siano i soli paesi periferici dell’eurozona a dover pagare con dicoccupazione e desertificazione produttiva, le politiche di austerity imposte dalla Germania per restituire il debito generato da tanti fattori non ultimo l’avanzo commerciale tedesco. Il rischio concreto ricordano gli Starsky & Hutch sanniti, è che l’immiserimento dei Pigs possa indurre una reazione sovversiva sul modello di quella che portò Hitler alla Cancelleria di Berlino per liberare la Germania dal giogo delle pesanti sanzioni imposte dai Trattati di Versaille alla capitolazione del Reich di Guglielmo II nella Prima Guerra Mondiale. Di questo passo l’euro fallirà scrivono i due prof. sanniti, con ripercussioni anche sul mercato unico ed alle autorità europee non resterà che regolare le modalità di uscita, differenti per ciascuno dei vari paesi. Sarà questo il destino dell’euro avvertono, se non s’inverte la rotta predisponendo un piano d’investimenti coordinati tra pubblico e privato per riallineare le sperequazioni reddituali e tra le diverse aree geografiche dell’Unione.


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