La seconda "strega" di San Calocero

Creato il 20 novembre 2015 da Kimayra @Chimayra

I resti della ragazza scoperti nel complesso di San Calocero
(Foto: news.discovery.com)

Gli archeologi italiani hanno portato alla luce i resti di un'adolescente di sesso femminile, vissuta nel medioevo, che venne bruciata e gettata con noncuranza in un pozzo. Questa sua frettolosa sepoltura venne, in seguito, ricoperta di pesanti lastre di pietra.
Lo scheletro è stato rinvenuto presso il complesso di San Calocero di Albenga, sulla Riviera Ligure. A trovarlo un team guidato dal direttore scientifico Philippe Pergola, docente di topografia della Orbis Christianus Antiquus presso il Pontificio Istituto di Archeologia in Vaticano.
Nel mese di settembre 2014, nello stesso luogo, gli archeologi hanno dissotterrato i resti di un'altra ragazza di 13 anni sepolta a testa in giù, come se in vita fosse stata una sorta di "strega". La sepoltura a faccia in giù caratterizzava, appunto, le persone ritenute in vita legate al demonio. Ulteriori analisi hanno stabilito che la povera ragazza seppellita a faccia in giù soffriva di scorbuto, una malattia causata da un insufficiente apporto di vitamina C.
Gli archeologi non ritengono che le due sepolture siano collegate. La prima ragazza è morta intorno al 1400, mentre lo scheletro appena ritrovato è sicuramente più antico. "Siamo in attesa dei risultati della datazione al radiocarbonio. Al momento possiamo datare la sepoltura tra il IX e il XV secolo", ha dichiarato l'archeologo Stefano Roascio, direttore degli scavi.
La ragazza il cui scheletro è stato trovato in questi giorni, aveva tra i 14 e i 17 anni quando morì. Gli archeologi non sono in grado di stabilire se venne bruciata prima o dopo la morte. Le prime analisi sui resti scheletrici hanno rilevato la presenza di una grave anemia dovuta a carenza di ferro. Lo smalto dei denti, inoltre, mostra i segni della malnutrizione. I pallori e lo svenimento, quando era in vita, a cui doveva essere soggetta questa giovane donna devono aver spaventato la sua comunità.
Purtroppo, però, lo scheletro di questa giovane donna è danneggiato proprio là dove avrebbe potuto essere rilevata la presenza o meno di scorbuto. Lo scavo è attualmente finanziato da Fondazioni private e continuerà fino al 2016.