dabailing
Vi ricordate tutta la delusione per il degrado di cui mi sembrò vittima la Serenissima e che espressi in un melodrammatico post un anno e mezzo fa?
Ebbene lunedì scorso, quando sono arrivata a Venezia di prima mattina, diluviava.
Ho trascinato il mio trolley sul traghetto con grande rassegnazione e sdegno, sono andata a sedermi al chiuso perché tanto non mi interessava scattare foto, e lì sono rimasta in compagnia del mio muso lungo fino a San Zaccaria.
La Riva degli Schiavoni era semi deserta e l’Isola di San Giorgio scompariva quasi al di là di una liquida cortina.
Felice ed indifferente agli eventi atmosferici (cosa più unica che rara per una metereopatica come me)!
C’erano perfino con l’acqua alta, avvolti nelle loro mantelline da pioggia e con gli stivali di gomma ai piedi, contenti, rumorosi ed impegnati a monopolizzare le passerelle.
E c’erano ancora di più il giorno dopo, quando questo Marzo capriccioso ci ha regalato un’incantevole giornata di sole, con i palazzi scintillanti che si rispecchiavano nei canali e la città improvvisamente splendente di colori.
C’era ancora tutta la decadenza che ho visto 18 mesi fa, è vero.
Ma c’era anche tanto splendore.
Tante piccole calli deserte e ponti solitari, e corti e campielli inondati di sole che ho cercato di immortalare in queste foto, molto diverse da quelle scattate un anno e mezzo fa.
I hade lovely memories about the city and I was very sad to see as it had become.
But this time was different and thanks to the rain and high water (it’s funny, right? I hate the rain!) I made it up with Venice.
Then, after the rain, I walked around calli and sestieri and I fell in love with this charming city again.
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