Quando a novembre il ministro della Giustizia giapponese si dimise per via di una battuta fuori luogo in molti auspicarono lo stesso per il nostro premier, di certo non un novellino nell’ambito delle freddure poco appropriate. All’epoca pensai che ad ogni modo il paragone non fosse calzante, la cultura nipponica è quanto di più ferreo possa esserci e dunque confidare in un passo indietro di qualcuno dei nostri era in verità un esercizio privo di logica. La storia si ripropone oggi, con le dimissioni del ministro della Difesa tedesco Guttenberg, reo di avere copiato da altri la tesi per il dottorato. Anche in questo caso il confronto con i politici italiani che mai prenderebbero decisioni simili non regge e il perché è presto detto. In Germania, evidentemente, la politica e tutte le attività accessorie sono considerate ancora delle cose serie.
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