Inizia tutto il 22 Aprile 2014. Data che se per molti non significa una cippa, per il sottoscritto vuol dire una cosa molto importante: l'essere diventato un autore a tutti gli effetti. Per molti non è un granché e in effetti non cambia nulla nelle tasche del menestrello o nel suo modo di vivere, ma tant'è: il menestrello ha fatto il primo passo quel giorno, ha cominciato a lavorare per farne un secondo e si è detto che forse forse anche lui poteva farcela... ...peccato che il menestrello ricorderà quel giorno come il "Ah lo sai che è uscito il tuo libro, oggi?", perché Lettere Animate è stata "professionalissima" nell'avvertirmi: ha fatto uscire il libro senza dirmi nulla in anticipo! Non tolgo nulla al valore di Lettere Animate, anzi devo ringraziarli ogni giorno per il solo fatto di sopportarmi e più passa il tempo, più sento il bisogno di andare a trovarli per offrire da bere a tutti, ma durante la pubblicazione del racconto la professionalità è stata messa un attimo da parte.
Sono passati sette mesi da quel giorno e il menestrello (che, come avrete capito, odia i social network, le public relations e tutte quelle menate varie) si è dato da fare, ha rotto le scatole a tutti quelli che conosce per farsi pubblicità e con suo stupore è riuscito persino a corrompere la sua Bestiale sorella per fare un qualcosa che (speriamo) vedrete/sentirete tra poco! Lettere Animate ha dato prova di se, dimostrandosi un prezioso alleato, proponendo idee e mettendosi a disposizione per un autorucolo alla prima esperienza editoriale. Lettere Animate ha aiutato, fornendo pubblicità come poteva, il lavoro del suo staff e persino un'intervista (che potete trovare qui). Si è mossa come una piccola casa editrice e il menestrello non ha mai preteso nulla di più. Del resto le vendite sono andate come sono andate e per quanto riguarda il sottoscritto c'è soddisfazione. Non posso dire se la casa editrice si ritenga soddisfatta, spero di si, ma non posso rispondere per loro, del resto sono una goccia sola in un mare di offerte più o meno valide.
Ciò che fa realmente arrabbiare, è il pressapochismo su cui invece si struttura tutto il resto, già perché io e la mia casa editrice abbiamo preteso l'uno dall'altra la professionalità, la disponibilità e la pazienza; l'abbiamo pretesa perché lavoriamo a un progetto, che seppur di dimensioni modeste, è qualcosa in cui crediamo. In questi sette mesi ciò che è capitato al menestrello è stato invece d'incontrare dilettanti a cui alla richiesta (esplicita) di una recensione e/o un commento "autorevole" sul proprio shard è stato corrisposto il nulla se non l'essere ignorati bellamente (a parte un paio di casi) e il menestrello non parla di mancata risposta, ma di una volontà mai concretizzata di recensire il lavoro. Non sarebbe un problema, se non fosse che tutto il circo di recensori, riviste e liberi professionisti addobbino il web e le relative pagine dei social invitando le persone a proporsi. Purtroppo però non basta mettere un link o un form su cui presentarsi, perché il sottoscritto come autore ci mette tutto, la casa editrice pure, voialtri offrite un servizio non retribuito esattamente come chi vi sta chiedendo di svolgerlo. Se così non fosse, state tranquilli, ci sarebbe un ufficio stampa a occuparsi di tutte le faccende relative al marketing e voi non avreste possibilità di recensire nuove uscite in copia visione.
La serietà, che siate il Corriere o l'ultimo dei blogger, dovrebbe essere la stessa, anzi forse proprio chi lo fa per passione dovrebbe dare il massimo, altrimenti è meglio non metterci neanche la faccia, perché se sul web tutti vanno dietro ai nickname e alle minchiate, un autore piccolo come me guarda alla sostanza e di ciarlatani ne ha già incontrati fin troppi...