L’insegnante precario, l’aspirante membro della giuria di un premio letterario, un bancario e un politico sono espressioni dell’ossimoro del titolo: troppo giovani per scalzare la precedente generazione, (immeritatamente) abbarbicata alla propria posizione, ma troppo vecchi per non darsene pena, per evitare di provare l’inquietudine di chi troppo a lungo ha vissuto nel limbo di una protratta adolescenza non avendone più anagrafico diritto.
L’autore tratta il tema dei nostri tempi, la mancanza di un ruolo per i quarantenni (io direi: per i trenta-cinquantenni), la dimenticanza della società per questa generazione intermedia di cui non si sa bene cosa fare.
La scrittura di Luca Rachetta ha un periodare molto puntuale che sottende l’ironia pungente e amara delle sue considerazioni, la lettura è piacevole e scorrevolissima.
Purtroppo non si tratta di un prontuario per trovare requie all’inquietudine esistenziale, ma in molti potranno riconoscersi in uno dei personaggi di questa poco organizzata e soccombente setta.
Carlotta Susca
Luca Rachetta, La setta dei giovani vecchi, Edizioni Creativa, 101 pp, € 11,00.