La settimana scorsa ho imparato che, per quanto uno dica cose tipo “speriamo che cresca presto”, poi quando si rende conto che sta crescendo ci sta male.
Tipo che nello stesso giorno si raggruppano il saggio di fine anno (con annessa consegna dei diplomi e pianto della maestra), l’ultima stiratura e ripiegamento del grembiule e, colpo finale, la prima scelta degli zaini sul volantino arrivato per posta.
Allora vieni assalito da molteplici sensazioni, nessuna delle quali buona, i dubbi sulla scelta della scuola, la malinconia per un pezzo di vita (quattro su sei anni, mica poco) che si chiude, debolezze, rimuginamenti, gnè.
Intanto lui ha deciso di chiudere anche col judo, così domani aggiungeremo a questo periodo anche l’addio al suo primo (e amatissimo fino a un mese fa) sport.
Prima però ci sarà l’ultimo passaggio di cintura, così ce ne andiamo da giallo-arancio.