Era accaduto che, allo scoppiare della guerra di Troia, il sovrano di Iolco, Acasto, aveva promesso venti navi a Menelao, e aveva promesso di guidarle lui stesso. Ora, di andare a morire per Menelao il sovrano di Iolco non ci pensava neppure, ma non sapeva come fare per non perdere la faccia. Pensò allora ad un geniale escamotage: il giovane Iolao, che pretendeva di sposare sua figlia Leodamia, era anch’egli di sangue reale, e poteva benissimo condurre le sue navi al posto suo. Detto fatto, gli concesse in tempi record la mano della fanciulla, a condizione di partire l’indomani per la guerra. Il povero ragazzo accettò, e dopo qualche ora di gioia fu tirato giù dal letto dallo squillo della tromba: la flotta era pronta e bisognava partire.
Ora, si deve sapere che c’era una grave maledizione che gravava sulla testa degli Achei: il primo fra loro che sarebbe sbarcato nella terra di Troia sarebbe stato ucciso immediatamente. La madre di Achille, Teti, questa cosa la sapeva: fu proprio per questo che trattenne suo figlio quando questi stava già per scagliarsi contro i nemici a terra. Solo che, contemporaneamente, diede anche uno spintone al nostro povero Iolao che, poverino, finì dritto sulla lancia del più terribile fra i Troiani, Ettore, e morì così infilzato come un tordo. Il suo nome venne cambiato in Protesilao, che significa appunto “il primo fra tutti”.
Protesta oggi, però, protesta domani, alla fine la questione fu discussa davanti ad Ade in persona, che però non ne voleva sapere di fare sconti ai mortali. Fu sua moglie Persefone che lo convinse, quando gli ricordò che dopotutto anche lei andava e veniva dal regno dei morti senza per questo venir meno alle sue leggi. “E va bene”, disse il dio. “Ma ti concederò una sola notte per tornare da tua moglie, dopodiché non vi vedrete più!”. Detto fatto, Protesilao si presentò nella sua camera nuziale quella notte stessa, con il viso tutto bianco e un po’ di sangue che gli usciva dalla bocca. “Iolao, sei tu?”, gli domandò la moglie, che ovviamente non riusciva a crederci. “Sì, mia cara, sono io. Ma adesso non perdiamo tempo, ho solo poche ore per stare a letto con te. Dopodiché mi riprenderanno le ombre”. Laodamia, però, voleva solo guardarlo, per conservare il suo viso nella memoria. A un certo punto gli disse: “Aspetta! Stai fermo così, mi è venuta un’idea”. E mentre Iolao, poverino, restava fermo nella stessa posa, Laodamia gli fece una statua di cera.
Si racconta che in Tracia, dov’è sepolto Iolao, siano cresciuti alcuni olmi giganteschi con i rami sempre carichi di fiori, in tutti i periodi dell’anno. Solamente dalla parte che è rivolta verso Troia, si dice ancora, i rami sono sempre secchi e non fioriscono mai, nemmeno in estate.