Il cranio deforme della donna ritrovata in una Necropoli in Alsazia
(Foto: Denis Gliksman, INRAP)
La zona dell'Obernai, in Alsazia, dove giacevano i resti della donna, ha un terreno ricco e fertile che ha spinto diversi gruppi umani a stanziarvisi nel corso dei millenni. Le prime tombe sono state ritrovate dagli archeologi nel 2011. Erano ben conservate e scavate nella roccia calcarea. Una delle sepolture era multipla, in quanto conteneva i resti di 20 individui tra uomini, donne e bambini. I corpi erano distesi sulla schiena, le gambe distese e il capo rivolto verso ovest.
Le sepolture multiple risalgono al 4900-4750 a.C. e contenevano anche vasi in pietra, strumenti di uso quotidiano, ornamenti quali bracciali da gomito in madreperla e collari. Questo piccolo gruppo qui sepolto poteva essere una comunità neolitica dedita all'allevamento e alla pastorizia.
In una seconda sepoltura multipla, separata dalla prima, i ricercatori hanno individuato più di 18 tombe appartenenti sia al periodo tardo romano, sia al primo Medioevo. Una di queste sepolture apparteneva ad una donna, quella che gli archeologi ritengono essere un'aristocratica, con il cranio deforme e la fronte schiacciata. La deformazione del cranio era ottenuto con il supporto di sottili strisce di stoffa e tavole in legno legate, fin dall'infanzia, al cranio. E' un'usanza tipica dell'Asia centrale, popolare tra gli Unni ed adottata da molte popolazioni germaniche. Il cranio deforme, all'epoca, era un segno caratteristico dei nobili.
La tomba della donna con il cranio deforme conteneva spille d'oro, cinture, perle, un pettine ricavato dall'osso di un cervo ed uno specchio in bronzo proveniente, si pensa, dall'Asia centrale. Gli archeologi pensano che mercenari asiatici dell'esercito romano e le loro famiglie si siano stanziati nell'Alsazia durante gli ultimi giorni dell'impero romano.