La Signora delle Stelle

Da Perla
"Se avessi una bacchetta magica chiederei di campare altri diecimila anni per scoprire cos'è la materia oscura, arrivare al primo istante del big bang, vedere tutte le conseguenze meravigliose che avrà la mappatura del dna". 
Margherita Hack, astrofisica, ha raggiunto quelle stelle che aveva sempre studiato.
Scienziata di prima grandezza e grandissima donna, attivissima nel sociale e impegnata in politica. Per me era lei il modello femminile cui tendere nella vita.
Era atea, non credeva in nessuna religione o forma di soprannaturalismo. Riteneva inoltre che l'etica non derivasse dalla religione, ma da principi di coscienza che permettono a chiunque di avere una visione laica della vita, ovvero rispettosa del prossimo, della sua individualità e della sua libertà..
"L’etica laica e in particolare l’etica degli atei, che non credono in nessuna entità superiore non meglio definita, ma solo nel dato di fatto dell’esistenza della materia che origina le strutture presenti nell’Universo, da cui si originano anche gli esseri viventi dai più semplici ai più complessi, si basa sul rispetto del prossimo, uomo o animale che sia e può essere riassunta dai comandamenti di Cristo, che certo non era figlio di dio, ma una delle più grandi figure dell’umanità, che ha preceduto i suoi tempi di molti secoli: “Ama il prossimo tuo come te stesso" e “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”. Per attenersi a questi comandamenti non c’è bisogno di credere in dio, non lo si fa per la speranza in un al-di-là in cui non si crede, ma solo per un sentimento di fratellanza universale che deriva dalla nostra comune origine da quella materia che costituisce l’Universo.L’Italia è uno Stato laico, che però ospita il Vaticano e questo ha sempre posto e pone di fatto limiti alla laicità.
Una grave intrusione sulla libertà personale dei cittadini, credenti e non credenti, riguarda il testamento biologico e l’eutanasia. Poiché per la chiesa la vita è un dono di dio, che uno sia credente o non credente, deve per forza accettare questo dono. Un vero credente, che ritiene la vita, qualunque essa sia, un dono di dio, accetterà liberamente le sofferenze, ma con quale diritto si pretende di imporle anche a un non credente, a un ateo che non crede nell’esistenza di dio, o comunque a chi non ritiene la vita un dono di dio e ritiene di dover rispondere non a dio, ma soltanto alle persone che ama e che lo amano?
Della morte non me ne preoccupo minimamente. Io la penso come Epicuro. Quando c'è la morte non ci sono io, e quando ci sono io non c'è la morte. Della malattia sì, ho paura: ho paura di soffrire, di non essere più autonoma, per questo sono così favorevole all'eutanasia. La vita e la morte appartengono all'uomo e non a Dio. Uno Stato laico e non teocratico deve riconoscere il diritto all'eutanasia come all'aborto, ai pacs, al divorzio, alla ricerca sulle cellule staminali embrionali" (*)

Ciao Margherita, mancherà la tua voce chiara, schietta, che si è sempre levata contro le storture della politica, della società e sempre a difesa dei diritti umani.

(*) l'intervista completa la trovate QUI

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :