La vicenda parte nel 1980 quando dopo gli studi condotti da un folto gruppo di scienziati, lo STURP, ormai sembrava assodato che la Sindone era, con un margine di dubbio infinitesimale, risalente all’epoca di Gesù Cristo e che avesse avvolto proprio il suo corpo crocifisso. Infatti troppe erano le concordanze che erano state trovate fino a quel momento e riconfermate con 120 ore di analisi varie di laboratorio per poter mettere in dubbio tale fatto. Fra l’altro era stato confermato che il lenzuolo recante l’impronta non era un dipinto e neanche una bruciatura eventualmente ottenuta con un bassorilievo riscaldato. Inoltre era stato scoperto che l’orma portava anche una informazione tridimensionale del cadavere, senza soluzione di continuità tra parti in contatto col corpo e parti non in contatto, e che sotto le macchie di sangue, vero sangue umano del gruppo AB, non esisteva immagine. Quindi il sangue si era depositato prima che si imprimesse l’immagine, e si trovava nei punti giusti, con un processo quindi inverso rispetto a quello che avrebbe usato qualunque falsario.
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