LA SINDROME del CAIMANO

Creato il 11 febbraio 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Il coordinatore di Futuro e Libertà Adolfo Urso e la deputata del Pdl Michaela Biancofiore sono ospiti di Lilli Gruber su LA7 a Ottoemezzo che apre il confronto verbale con la scena finale del film di Nanni MorettiLa sindrome del Caimano”

I minuti finali del film (censurati dalla Rai) sono dedicati al processo al premier Berlusconi, interpretato dallo stesso Moretti, nel giorno in cui la Procura di Milano ha chiesto al gip il giudizio immediato nei confronti del premier. Nelle scene finali si vede che il ‘Caimano’ viene condannato a sette anni e poi lascia il tribunale, acclamato da una piccola folla che poi, mentre Berlusconi-Moretti si allontana in macchina, tira di tutto, bombe molotov comprese, addosso ai magistrati. “Con la mia condanna la democrazia si è trasformata in un regime e ognuno di voi ha il diritto di reagire…”

La Gruber fa da collante tra le parole del film e quelle pronunciate dallo stesso Berlusconi nell’intervista rilasciata al giornale il Foglio evidenziando che “casualmente” il Premier ha utilizzato le stesse parole  tra le quali: “il popolo è il ultimo giudice”!

“Le parole del Premier vanno interpretate in modo diverso dal film che di certo non fa del bene al nostro Paese, è diffuso da tempo un atteggiamento sovversivo nei suoi confronti”… solito ritornello a favore del capo, imparato a memoria e recitato con forza e tenacia  nel disperato tentativo di difendere l’indifendibile, la bionda Michaela, aggressiva perché nelle grazie del Cavaliere, diretta perché protetta dal Presidente, deputato grazie all’ estetica comincia battagliera la serata, agitandosi sulla sedia e facendo continue smorfie di disappunto alla pacata replica di Adolfo Urso : “Tutti i cittadini devono rispondere degli atti commessi… ieri ha detto che avrebbe fatto causa allo Stato, oggi che sarebbe andato a parlare da Napoletano, poi ha ordinato di espellere dal Pd tutti gli assessori che non rispondono a lui”…sono le uniche parole che i telespettatori riescono a  percepire distintamente,  d’ora in avanti il dialogo subisce le continue interferenze della Biancofiore che per difendere il Premier contro la giustizia politicizzata utilizza una maleducata veemenza.

E sulla faccenda Rubygate, sempre con grande foga, afferma: “L’Italia non è moralista né tanto meno bacchettona, stiamo parlando di un uomo single, maturo che non ha fatto nulla di male”…a nulla valgono i tentativi della controparte che viene continuamente soffocato dalla violenza e dall’impeto della bionda seguace berlosconiana.

La rubrica ‘Il punto’ affidata a Paolo Pagliaro, ci spiega che il Presidente della Corte Costituzionale ha voluto chiarire alcuni attacchi di Berlusconi, rivendicando l’imparzialità e l’onestà del proprio operato. Immediata la replica della Biancofiore che incalza ormai  preda di un attacco di bile:” purtroppo l’Italia è tenuta in scacco da venti giudici, voi dimenticate che Berlusconi solo un anno fa ha rischiato la vita e ancora oggi ne soffre, tutti coloro che si scagliano contro di lui si devono assumere le proprie responsabilità”.

Al tentativo di contro dibattito di Urso: “Qualunque imputato innocente sarebbe felice di essere processato con il rito abbreviato e dimostrare la propria innocenza velocemente, davanti agli occhi di tutti”…Michaela perde definitivamente qualsiasi controllo e chiude la trasmissione al grido: “Vergognatevi di come volete governare l’Italia e comunque i due reati  non esistono”!

Caliamo un velo pietoso sulla modalità di esposizione delle proprie idee utilizzando la  violenza verbale nel tentativo impositivo che sicuramente, non facilita il confronto costruttivo che al contrario  dovrebbe caratterizzare il rapporto tra i rappresentanti delle nostre istituzioni, riducendo ulteriormente quell’esiguo filo di  fiducia e  di  prestigio che lega noi cittadini a  loro.


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