Provo un po’ di malinconia nel parlarvi di questo Paese che ho amato dal momento in cui abbiamo varcato la frontiera in macchina, dal Libano. Provo tristezza, delusione e rabbia perché siamo spettatori inermi di una strage quotidiana che imperversa in questa terra. Provo vergogna. Provo amarezza perché molte atrocità neppure arrivano qui in occidente. Provo timore di non poterla più rivedere nel suo splendore, nella sua accoglienza, nella sua semplice ed ingenua maestosità. Mi ero promessa che nel 2011 sarei tornata in questa terra, la Siria, perché 5 giorni sono stati troppo pochi per viverla come deve essere vissuta. Cosi non è stato e, forse, non sarà per diverso tempo. Ma voglio poterla ricordare e farvela vedere con lo sguardo incantato che le avevo riservato. Voglio presentarla a chi non ha mai avuto la possibilità (o forse neanche l’interesse) di visitarla. Da oggi, inizia su questo blog un piccolo viaggio in Siria!
Damasco è considerata la città più antica al mondo. E questa sua importante storia ed eredità la si percepisce in ogni piazza, in ogni strada, in ogni monumento. La città vecchia è abbracciata da mura romane che circondano alcuni gioielli che vale (valeva) davvero la pena visitare come il Souq al-Hamidiyeh, caotico e allegro, e la moschea degli Omayyadi, che si trova proprio di fronte all’uscita del bazar.
La cosa che più mi ha colpita di questa città è stata la tranquillità che si respirava, la gentilezza dei damasceni, la fierezza e la convivenza pacifica di religioni diverse.
Nel prossimo post un altro tesoro siriano: l’antica città di Palmira…
Ma l’attualità non va mai dimenticata… per questo vi segnalo un servizio fotografico uscito su Il Post “Com’è fatto un campo profughi siriano” http://www.ilpost.it/2012/12/12/come-fatto-un-campo-profughi-siriano/syrische-fluechtlinge-15/