26 NOVEMBRE – Grande entusiasmo ha suscitato l’evento organizzato dalla Società Letteraria di Verona sabato 24 Novembre. L’iniziativa, La Società Svelata, ha permesso al pubblico cittadino e non l’accesso alla storica sede di Palazzo Rubiani alla Società Letteraria, un ente morale e culturale che può considerarsi una perla della cultura veronese ed italiana. Dalle ore 17.30 alle 21.00, il pubblico ha potuto ammirare le sale della sede e la mostra bibliografica organizzata dai giovani Soci, coordinati dall’entusiasmo e dalla competenza della presidente Brunelli. Dopo una sua sintetica ma limpida presentazione, il pubblico ha potuto ascoltare brani eseguiti con la consueta bravura degli allievi e musicisti della Steinway Society il cui direttore Federico Giannello, anch’egli presente, ha personalmente salutato gli ospiti. Si sono eseguiti brani di Brahms, Chopin, Debussy, Haydn e Listz. Dopo questa entrée musicale, gli ospiti sono stati accompagnati nelle sale dove i giovani Soci hanno tentato di tracciare e mostrare alcuni frammenti di storia di questo straordinario Ente.
Nato come Gabinetto di Lettura nel 1808 per iniziativa di tredici Soci Fondatori, la Società Letteraria ha attraversato due secoli di storia con forza, rimanendo sempre un caposaldo della cultura, un luogo dove sono passati e hanno studiato grandi nomi del sapere italiano: sarà sufficiente citare Achille Forti, Ippolito Pindemonte, Monsignor Zamboni, l’inventore della celebre pila a secco e dell’elettromotore perpetuo, Aleardo Aleardi, poeta e uomo di lettere stimato dallo stesso Benedetto Croce, Cesare e Vittorio Betteloni, Cesare Lombroso, il padre dell’antropologia criminale e uno dei più grandi scienziati del pensiero positivista italiano. Questi sono soltanto alcuni nomi di una lunga lista di illustri personaggi che hanno contribuito non soltanto alla vita culturale italiana, ma anche a quella politica: il Socio Camuzzoni, per esempio, sindaco per quasi due decenni durante il dominio austriaco, fu l’ideatore e il promotore dell’erezione in Piazza Dante di una statua di Alighieri, molto massiccia e pericolosa, che sfidava apertamente l’autorità austriaca riportando e spingendo il popolo italiano verso una omogeneità culturale difficile da realizzare. Numerosi Soci furono considerati eversivi dai dominatori stranieri proprio per la loro importanza politica e culturale. La Società fu non soltanto, insomma, un luogo di ricerca e cultura, ma anche un fulcro necessario per la vita politica della città, quando ancora doveva sorgere il Regno d’Italia.
I visitatori hanno avuto inoltre il privilegio di poter ammirare alcuni dei tesori della Società, che oggi conta circa 90.000 volumi, giunti a noi attraverso due secoli superando fasi di abbandono e di deterioramento. E’ bene ricordare che essi sono sopravvissuti all’incendio doloso del 2004 ai magazzini della Società, un fatto che ha suscitato profondissima indignazione in tutta la città di Verona. Grazie alla supervisione dei Soci che hanno lavorato, studiato e si sono applicati nel tempo, e al lavoro di recupero della presidente Brunelli e di coloro che cooperano all’attività della Società, è stato possibile esporre i volumi di grande pregio che oggi l’Ente possiede: sono state mostrare le cosiddette cinquecentine, i codici del Cinquento e primo Seicento che trattano di argomenti insoliti e rari, e le opere di Cesare Lombroso che fu Revisore della stessa Società Lettararia, seppur diviso nella sua attività accademica fra Torino e Pavia. Sono stati esposti poi anche alcuni lavori del Socio Fondatore Monsignor Zamboni, già citato, di Aleardo Aleardi e di Ippolito Pindemonte di cui si conservano due autografi, per gentile concessione del Socio Benemerito Ernesto Guidorizzi. Oltre a questi, sono state esposte alcune edizioni della rivista Lucciola, totalmente femminile, scritta e diretta da donne che manifestarono la loro passione artistica e letteraria, un’edizione ripresa e studiata e poi pubblicata definitivamente dalla stessa attuale presidente.
A ricordo della grandezza di coloro che sono stati Soci dell’Ente, è stata organizzata nelle varie sale la declamazione di alcuni versi di Aleardo Aleardi, Ippolito Pindemonte, Lina Arianna Jenna e Lorenzo Montano per opera di quattro attori che hanno veramente fatto riecheggiare la Società dei suoi antichi versi. Nelle prestigiose sale di Palazzo Rubiani, gli ospiti hanno così potuto ammirare la ricca emeroteca e gli scaffali contenenti volumi pregiati, solo una piccola parte del grande patrimonio librario della Società. La visita sarà possibile anche durante questa settimana, e senza dubbio chiunque desideri accedere potrà recarsi nella sede per visitarla, accompagnato da chi fosse disponibile in quel momento. È stata un’iniziativa straordinaria che ha visto la cooperazione di tutti coloro che partecipano alla vita dell’Ente, dei giovani Soci e degli effettivi organizzatori ed ideatori dell’evento. La loro esperienza è stata fondamentale per la realizzazione di un’iniziativa che, questo è l’augurio, renderà merito e omaggio ad un’associazione ormai punto focale della vita culturale della città.
Enrico Cipriani