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La sorprendente soluzione di un mistero millenario: Chi ha ucciso realmente i Proci?

Da Fabry2010

La sorprendente soluzione di un mistero millenario: Chi ha ucciso realmente i Proci?

 

Alberto Majrani, Ulisse, Nessuno, Filottete, Logisma Editore www.logisma.it , euro 12

“Quandoque  bonus dormitat Homerus”, ogni tanto dorme  anche il buon Omero, proclamava Orazio… ma è proprio così, oppure  Omero era molto più sveglio di quanto abbiamo sempre creduto?

“L’Odissea di Omero è forse il libro più conosciuto sulla faccia della terra. Chi non ha mai sentito parlare di Ulisse (o Odisseo che dir si voglia) e delle sue peregrinazioni per tornare all’amata isola d’Itaca, dalla fedele moglie Penelope e dal figlio Telemaco? Eppure, finora mai nessuno è stato così folle da pensare che il vero protagonista dell’Odissea non sia… Odisseo, ma un personaggio molto più oscuro, quasi sconosciuto, di cui anche nel testo si parla pochissimo: Filottète. Ma se vorrete seguirmi nell’analisi del capolavoro omerico con questa insolita chiave, vi accorgerete che con essa si aprono quasi tutte le porte.” Così comincia l’autore.,  e Giulio Giorello avverte nella prefazione: “La questione omerica è diventata un labirinto, non meno complesso di quello che si immagina architettato da Dedalo, e in un momento di lucida sincerità Alberto Majrani confessa: “Ma se io fossi così pazzo da scrivere un libro su quest’idea, Lei sarebbe così pazzo da farmene la prefazione?” Il Lei sono io. La mia non mi sembra troppo grande; quanto alla follia dell’Autore, diremo con Manzoni che giudichi chi sa – e con Shakespeare che comunque in tale follia c’è del metodo.”

Ma perché proprio Filottete? Chi era Costui? Filottete viene presentato nei poemi omerici come il migliore degli arcieri achei, e quindi la persona ideale a cui Telemaco doveva rivolgersi per liberarsi dei Proci, gli arroganti pretendenti al trono a alla mano della regina Penelope. Quanto ad Ulisse, Omero ripete continuamente che il re di Itaca è morto, che non potrà più tornare, e che quindi Telemaco deve pensare a reclutare dei guerrieri che lo possano aiutare nell’impresa. In effetti, gli unici che riconoscono Ulisse non sono in grado di testimoniare (come il cane Argo), o vivono in luoghi lontanissimi (come il popolo dei Feaci), oppure sono proprio coloro che trarrebbero un vantaggio dal ritorno del loro re, come gli amici e i servitori fedeli, oltre agli stessi Telemaco (che aspira al trono) e Penelope (che non ha la minima intenzione di risposarsi). Omero è il geniale poeta di corte, amante degli enigmi, che costruisce una lunga sequenza di incredibili avventure in luoghi lontani per giustificare la lunga assenza di Ulisse, ma che dissemina il suo racconto di indizi per fare capire come si sono svolte realmente le cose, che diventano evidenti solo a chi conosce la soluzione di questo stupefacente gioco ad incastri. Il saggio di Alberto Majrani può anche essere letto come un romanzo, grazie al suo stile brillante e fluente, ma è al tempo stesso un lavoro estremamente lucido e corretto dal punto di vista filologico e scientifico, tanto che parecchi studiosi del ramo ne stanno valutando molto seriamente la validità. Gli amanti dei viaggi non devono poi perdere la lunga appendice finale del libro, in cui si ribalta completamente la vecchia tesi secondo la quale “Omero era un poeta e non un geografo”. Omero era un genio e non dormiva affatto, afferma Majrani, e questo concetto è completamente da rivedere alla luce delle sue considerazioni: basta pensare che Ulisse non fosse … Ulisse, e tutto il racconto dell’Odissea assume improvvisamente una coerenza altrimenti insospettabile. E per chi ancora pensa che questa è solo pura follia, forse non c’è niente di meglio che concludere con Erasmo da Rotterdam: «l’unico fatto certo è che senza il condimento della follia non può esistere piacere alcuno».

Un ampio riassunto, con recensioni, interviste e immagini si trova sul sito www.filottete.it ; videointervista su http://www.youtube.com/watch?v=jDoz_Hx6o3Y

 



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