Il regista franco-romeno Radu Mihaileanu, in lizza per la Palma d’Oro al 64° Festival Internazionale del Cinema di Cannes, si è detto fiero di concorrere, sotto la bandiera marocchina, con il suo film ”La source des femmes“, interamente girato in Marocco. “Sono fiero di presentare il film sotto la bandiera marocchina, è il minimo di ringraziamento che ho potuto fare per il Marocco, che ci ha offerto l’opportunità di realizzare il film, sotto il piano della produzione oltre che in termini di facilitazioni delle riprese”, ha dichiarato il regista in occasione della presentazione del film ieri a Cannes. Questo film è una co-produzione con la quale il Marocco ha partecipato con il 10%, tramite la società Agora Films, insieme alla Francia (63%), Belgio e Italia. Mihaileanu considera che l’identità artistica profonda di questo film è marocchina e araba in generale. Il film tratta la storia di alcune donne marocchine che si ribellano, in un villaggio nel sud di Marrakech, per non dover più subire il duro lavoro del trasporto dell’acqua che è imposto loro dagli uomini, recitato in darija (dialetto locale) con un casting composto di attori dalle diverse nazionalità, di cui una maggioranza marocchina. “Ho avuto la fortuna di avere delle grandi stars come Mohamed Majed, un immenso attore che ha interpretato con brio il ruolo di Houcine, il nonno di Leila, personaggio centrale del film incarnato dall’attrice francese d’origine algerina Leila Bekhti”, ha sottolineato il regista. “E’ un attore che ammiro da molto tempo. Sognavo di girare con lui e quando l’ho incontrato ho ritrovato la semplicità e l’umanità di una grande star. Crea e propone delle cose indimenticabili al livello di improvvisazione e gioco, è stato un grande piacere lavorarci insieme”, ha sottolineato ancora Radu Mihaileanu. Il regista ha poi parlato del suo grande stupore davanti alla prestazione dell’attrice marocchina Amal Atrach, nel ruolo di Hasna, che ha portato una ventata di umorismo al film. “E’ una attrice decisamente pazza. Quando l’ho incontrata, è stata tutta una storia di amicizia e di due artisti sulla stessa lunghezza d’onda”, ha precisato il regista. Sotto l’egida di Leila, Hasna e le altre donne del villaggio, esasperate dal comportamento degli uomini che infliggono loro nel quotidiano la corvée dell’acqua, decidono di organizzare una rivolta audace (sciopero del sesso a oltranza) contro le tradizioni per far valere il loro diritto ad una vita dignitosa, reclamando una soluzione più globale sulla questione dell’approvvigionamento dell’acqua per il villaggio. Per il regista la questione dell’acqua è “una metafora”, anche se si tratta ancora di un problema reale in certi paesi. Leila che vuole portare l’acqua al villaggio cerca di portare anche l’amore nei cuori degli esseri umani, perchè oggi che il deserto avanza, avanza nei nostri cuori, e l’aridità che ne deriva è aridità dei cuori. Questo è il grande problema dell’umanità. Quando decise di girare il film in darija, Mihaileanu si era detto convinto che la lingua non era un problema per la realizzazione del film, ricordando che aveva già avuto esperienze di direzione in lingue che non parlava. Sull’esperienza linguistica marocchina, il regista ha dichiarato che si è adattato rapidamente al dialetto locale, avendo soggiornato qualche mese prima delle riprese in un villaggio vicino a Marrakech, dove ha potuto vivere con la popolazione locale e constatare, nell’occasione, i progressi del Marocco in materia di promozione dei diritti delle donne e della famiglia. Anche gli attori marocchini si sono sorpresi quando il regista corregeva le loro intonazioni, i ritmi e di fatto apportava le corrette cadenze e accenti della darjia. Radu Mihaileanu sarà presente al Festival di Musica Sacra del mondo (3-12 giugno) a Fès, che sarà inaugurato dalla Creazione Opera Mainûn e Leyla di Armand Amar, compositore della colonna sonora del suo film ‘La source de femmes”.