LA SPADA DELLA VERITA' - VOLUME 1, di Terry Goodkind
Fanucci Editore, 773 pagine, € 16,90
Genere: fantasy classico
Voto: 3/5
Prima regola del mago: la gente è stupida, a cominciare dal Cercatore. Avevo già intuito che io e Goodkind non saremmo andati molto d'accordo, e in effetti questo primo volume de "La Spada della Verità" ha confermato il mio sospetto.
Richard Cypher è una giovane guida boschiva che ha appena perso il padre, assassinato in maniera cruenta.
Incontra una misteriosa ragazza inseguita da quattro uomini che la vogliono uccidere, Khalan, e la salva (innamorandesene subitaneamente, per altro).
Lei gli confessa di venire da oltre il confine magico che separa i Territori dell'Ovest dalle Terre Centrali e di essere in cerca di un mago che può aiutarla a sconfiggere il malvagio Darken Rhal, che ha fatto il lavaggio del cervello a metà della popolazione ed è in cerca di un'antica magia che può aiutarlo a soggiogare l'altra metà.
Il mago si rivela essere un vecchio amico di Richard, Zedd. Questo accetta di aiutare Khalan e nomina Richard Cercatore donandogli la Spada della Verità, un aggeggio magico che non si capisce bene come funzioni ma che decisamente provoca più guai che altro.
I tre si mettono in viaggio verso le Terre Centrali, assieme all'inutile personaggio del guardiaboschi Chase, in cerca di un modo per fermare Darken Rhal.
Accadono un mucchio di cose di scarsa rilevanza ai fini della storia, e alla fine sconfiggono il cattivo in un modo che forse non ha capito nemmeno Goodkind.
In tutto questo, Richard scopre che Khalan è la Madre Depositaria, cioè una donna col potere di far innamorare tutti di lei in maniera definitiva solo toccandoli; nel senso che prende il cervello degli uomini e lo fa diventare una poltiglia di scemenza.
Peccato che il superpotere di Khalan non la renda una superoina. In realtà tre quarti del romanzo li passa a piangere e a minacciare di suicidarsi, perché non può giacere assieme a Richard altrimenti rischia di soggiogarlo al suo potere.
Che problema.
E poi tutti, ma proprio tutti, vogliono stuprarla. Mi è venuto il dubbio che vada in giro con le tette da fuori.
Khalan la Piagnona comunque non è un brutto personaggio, se paragonata a Richard lo Svampito.
Richard è scemo, non c'è altro modo per definirlo.
Ogni tanto ha dei guizzi di genialità che Goodkind piazza lì giusto per sbloccare la situazione, ma per il resto del tempo casca in tutti i tranelli possibili e immaginabili, che avrebbe potuto evitare semplicemente utilizzando il buon senso.
Del resto se fosse stato un minimo più furbo avrebbe sconfitto Darken Rhal in mezz'ora, e il libro non avrebbe potuto avere ottocento pagine.
Ci sono un mucchio di buchi logici nella trama. Potrei elencarli tutti, ma farei un mucchio di spoiler e preferisco evitare.
Inoltre la traduzione e l'editing sono vergognosi.
Ci sono cose che cambiano forma e sostanza da una pagina all'altra, refusi, addirittura interi pezzi di frasi mancanti.
Posso lamentarmi di questo, dato che il libro è edito da Fanucci e costa 17 euro?
Dopo questo papiro di lamentele vi chiederete perché gli ho dato tre stelline.
In realtà, se si passa sopra alla scemenza dei protagonisti e a certe situazioni improbabili, non è un brutto libro.
E' un fantasy per adulti, in alcune parti molto profondo, e ci sono alcune trovate buone come le Mord-Sith, una sorellanza di donne dedite alla turpe attività di torturare chiunque possegga la magia, ma che in realtà sono state torturate a loro volta da bambine; quindi dei personaggi con un grandissimo potenziale da esplorare.
Peccato che la Mord-Sith nelle cui mani capita Richard si rimbecillisca dopo cinque pagine, ma vabbé; a quanto pare lui fa alle donne lo stesso effetto che Khalan fa agli uomini.