“Quinta colonna” è una trasmissione che va in onda ogni lunedì su Rete 4 ed è condotta da Paolo Del Debbio. É un talk-show politico e sociale che affronta vari temi attuali come la crisi economica e i danni da essa portata come la disoccupazione e la “miseria” di tanti italiani.
Questo programma si contraddistingue per una forte “carica” di populismo, accusa rivolta al programma già da molti. Oltre a populismo naturalmente anche demagogia e antipolitica che avvicinano questo programma a “Piazza Pulita” di Corrado Formigli e “Servizio Pubblico” di Michele Santoro, anche se quest’anno entrambe queste due ultime trasmissioni si sono avvicinate più a Ballarò di Giovanni Floris riducendo la forte “vena” polemica, demagogica e populista per cui si erano contraddistinte l’anno scorso.
Le trasmissioni su citate quindi fanno e hanno fatto dell’antipolitica, della demagogia e del populismo e di tanto altro la loro “forza”.
“Quinta colonna” però si contraddistingue per un populismo “diverso”, un populismo che spesso scade nel volgare, nel malcostume, nel banale, nel plebeo e a tratti anche nella cafoneria.
Con questo tipo “particolare” di populismo si avvicina a tanti programmi Mediaset che si sono contraddistinti negli anni per le suddette caratteristiche e per altro come “Grande Fratello”, “La pupa e il secchione”, “Mercante in fiera”, “Uomini e donne” e tanti altri.
Una certa quantità di programmi di Mediaset hanno le caratteristiche su citate, caratteristiche che hanno anche tra l’altro determinato il successo di tali programmi.
Tanti programmi che favoriscono fenomeni come l’appiattimento culturale, la massificazione, l’omologazione sociale, la desertificazione culturale e la “mercificazione” di idee, sentimenti, drammi umani, stili di vita, ideologie politiche, drammi sociali etc.
Infatti un’altra delle caratteristiche di “Quinta colonna” è “l’esaltare” e il “mercificare” i drammi umani e sociali, “spettacolarizzarli”, “renderli pubblici”: caratteristica che si può riscontrare anche in altre trasmissioni e talk show che si occupano non di politica.
Spettacolarizzazione dei drammi umani e sociali che riscontriamo in tante trasmissioni, spettacolarizzazione dei drammi umani e sociali che si unisce alla spettacolarizzazione delle notizie, alla spettacolarizzazione di “tragedie” e “catastrofi”come di tanto altro.