La spia nel palmo della mano

Creato il 28 settembre 2011 da Db @dariobonacina

Si stava meglio quando si stava peggio: quando si diffuse la notizia della memorizzazione frequente e costante, a bordo di iPhone e iPad, della posizione dell’utente in un file non criptato e accessibile senza troppi artifici, molti puntarono il dito contro Apple, accusandola di spiare gli utenti. Poi si è scoperto che anche Google ha inserito in Android una funzione analoga, e allora tutti a dare degli spioni anche a loro, e ad interrogarsi su chi giocasse sporco.

Sta’ a vedere – mi ha detto un giorno un amico – che l’unica a salvarsi da queste accuse è Microsoft… su Windows Phone non si sono mai sentite ‘ste cose“. Adesso sì.



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