Giovanni Pelosini
“In tutta la Natura, laddove esistono una moltitudine di simmetrie nascoste che soggiacciono al mondo manifesto e miriadi di simmetrie che generano cicli di stabilità, è la presenza delle asimmetrie, come quelle racchiuse nel phi, che consente alle spirali dei processi evolutivi di dispiegasi. Un’asimmetria fondamentale che pervade le nostre esperienza della realtà integrale è l’apparente flusso del tempo. (….) Il nostro universo ha avuto inizio in modo incredibilmente ordinato (uno stato di entropia estremamente bassa) che ha permesso alla freccia del tempo di iniziare il suo volo. Pur essendo generalmente descritta come una misura dell’ordine o del disordine all’interno di un sistema, ci sono altri due modi di percepire l’entropia che sono cruciali per la nostra comprensione non soltanto del come, ma anche del perché l’universo è così com’è.
Il secondo modo di esprimere l’entropia è come probabilità di un sistema di trovarsi in un particolare stato energetico (la scala di tale “sistema” può spaziare dall’estrema piccolezza di un’entità quantitica alla dimensione dell’intero universo). E il terzo modo è come misura della quantità di informazione incorporata dal sistema.
Queste espressioni intrecciate dell’entropia, tutt’e tre descritte dalla stessa semplice e olografica equazione, rivelano un certo numero di profonde intuizioni. La prima è che l’informazione all’interno di un sistema è più fondamenale dell’energia attraverso cui si esprime. In secondo luogo, le probabilità che descrivono un sistema non sono mai casuali, come spesso vengono erroneamente interpretate, ma incorporano informazioni, tanto che descrivono possibilità quantistiche, quanto la distribuzione dell’altezza degli individui. In terzo luogo, l’inevitabile aumento dell’entropia, e quindi della quantità di informazione, fin dal suo livello minimo agli inizi del nostro universo, è il processo fisico attraverso cui è resa possibile l’evoluzione della complessità, e con essa l’incorporazione conscia di livelli crescenti di consapevolezza.”