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La stampa italiana non attira più: a febbraio investimenti pubblicitari a -6,4% rispetto al 2011

Da Kobayashi @K0bayashi

Editoria, è una crisi senza fine. Chiude il Riformista, chiude Liberazione, calano le copie di quasi tutti i quotidiani e anche gli introiti pubblicitari. L’osservatorio stampa di Fcp (la Federazione concessionarie pubblicità) ha pubblicato i dati relativi agli investimenti pubblicitari del periodo gennaio-febbraio 2012 raffrontati con quelli dello stesso periodo dell’anno precedente.

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Il fatturato complessivo dei primi due mesi del 2012, tra quotidiani e periodici, è stato pari a 229,3 milioni di euro con un calo medio sulla stampa del 6,4% a febbraio, dopo che già nel primo mese dell’anno si era registrato un -9,6% rispetto a 12 mesi prima.

I quotidiani, in particolare, hanno accusato una flessione del 4,9% del fatturato a fronte di un aumento (+2,1%) degli spazi pubblicitari, a testimonianza della conseguente diminuzione del prezzo medio di ciascuno spazio. Profondo rosso, invece, per la free press: -26,1% di fatturato accompagnato da un desolante -24% di spazi acquistati.

Posizioni intermedie, ma comunque fortemente negative, per i periodici (-8,4% di fatturato e -8,5% di spazi) e per i settimanali (rispettivamente -13% e -9,1%), mentre i mensili sono riusciti a contenere le perdite a -1,5% del fatturato, pur a fronte di un -7,9% dello spazio.


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