La stanza dell’autocostruzione -3- Old Stomp Lures

Da Pietroinvernizzi

Terza intervista della nostra serie di domande ad abili autocostruttori di minnow italiani, l’autocostruttore di oggi ci racconta il suo lavoro e come lo vive. Questo ragazzo ha creato alcuni modelli come lo “sbirulino” che hanno già raggiunto una certa notorietà.
Un artigiano votato alla pesca a 360° ed impegnato nella gestione delle acque nella sua zona che, per una volta, è molto vicina a noi di Anonima Cucchiaino, sulle rive dell’Adda…Mi chiamo Gabriele e il mio nickname è Oldstomp, ho 32 anni e vivo a Trezzo sull’adda, confine della provincia di Milano con quella di Bergamo. Da due anni sono presidente della Bergamo Spinning, unica società di spinning della provincia di bergamo iscritta alla FIPSAS.
Produco artificiali in legno fatti a mano e articoli per la pesca artigianali in legno.

1.Da quanto peschi?
Sin da bambino mi è sempre piaciuto seguire mio zio pescatore sulle rive dei fiumi quando andava a pescare. Pratico solo spinning da una decina di anni.

2. Quando hai iniziato a costruire? Ti ricordi la tua prima creazione?
Ho iniziato a costruire nel 2010 tramutando la passione per la scultura con quella per l”autocostruzione. Il mio primissimo artificiale autocostruito era un bananiforme palettato da 6 cm. in colorazione simil-vairone per insidiare trote in torrente.

3. Perché hai iniziato ad autocostruire?
Prima d’iniziare ad autocostruire per diletto scolpivo il legno e dopo aver realizzato un delfino in legno d’ulivo mi sono chiesto se sarei stato in grado non solo di ricreare l’estetica di un pesce, ma anche il suo movimento. Da qual momento non ho più smesso…

4. Quando peschi che tecniche pratichi, dove e rivolte a che pesce?
Durante l’anno cerco di pescare un po’ tutti i pesci, ovviamente predatori, sempre e solo con esche fatte da me. Non sono un fanatico della cattura a tutti i costi, mi diverto e rilasso molto anche solo nel testare e migliorare le mie creazioni durante l’azione di pesca.

 5. Qual’è il tuo più grande vizio?
Ne ho molti, non sono una persona votata alla santità…

6. Qual’é il materiale che ami di più? E quale tecnica di costruzione?
Ovviamente il legno, creo esche con vari tipi diversi di essenza… dal cirmolo, al tiglio e sentirne l’odore nel lavorarlo è una cosa che mi piace molto.
Non saprei dire qual’è la tecnica di costruzione che preferisco, ma posso dire quella che meno mi piace ed è la lavorazione della balsa, essenza che uso solo per determinati popper. Proprio per la sua grande facilità nel lavorarlo a volte quasi mi toglie il gusto della lavorazione.

7. Nel corso degli anni produttori e tecnologie hanno migliorato molto le nostre attrezzature da pesca, per te qual’è stata la novità più utile e rilevante?
Dai mulinelli, alle canne, ai fili fino alle esche, la tecnologia ha inciso molto in ogni ambito della pesca e, a dire il vero, non saprei proprio decidere quale sia la novità più rilevante.

8. Qual’è l’elemento che conta di più nel successo di un artificiale? Colore e realismo, equilibrio dei pesi e vibrazioni, forma e sua idrodinamica?
Questa domanda è difficile, tutto conta per fare in modo che una cosa sia bella e nello stesso tempo funzionale.
Gli aspetti con cui si possono valutare le esche sono molti, ma penso che l’importante sia il risultato finale come insieme di tutti gli aspetti.

9. Ci descrivi i principali processi/fasi della costruzione di un tuo artificiale?
I passaggi sono molti,cercheròdi riassumerli così:
-prepazazione legno
-disegno del profilo dell’esca sul legno
-taglio legno seguendo la sagoma
-smussatura genrica del pezzo
-prima levigatura
-reazione armatura e piombatura
-stuccaggio
-seconda mano di levigatura
-fondo di prepazazione per la verniciatura
-colorazione
-verniciatura finale

10. Quanto tempo dedichi all’autocostruzione e quanto alla pesca?
All’autocostruzione penso di dedicare circa 30 ore settimanali mentre per la pesca cerco di andare almeno una volta alla settimana.
Di solito riesco sempre a fare una mattinata di pesca durante il fine settimana.

11. Cos’è per te la pesca e cosa significa per te costruire esche?
La pesca per me è una passione, un modo per sentirmi bene, prendere un po’ d’ossigeno dalla vita quotidiana.
Quando vado a pescare in compagnia è un’ottimo modo per stare con gl’amici e divertirsi, condividere emozioni e risate.

12. Qual’è la tua marca di esche artificiali presente sul mercato preferita?
Ammiro molto la Rapala.

13. Qual’è il tuo sogno di costruttore di esche?
Non ho sogni particolari in merito, costruisco perchè è una cosa che mi appaga molto e penso che questo sia la cosa più importante.

14. Se potessi scegliere un altro costruttore a cui affiancarti, presente o passato, il più bravo, chi sarebbe?
Rimango sempre affascinato dalla bravura di certe persone e non nutro nessuna forma di invidia per chi riesce meglio nelle cose,quindi, se c’è rispetto reciproco e amicizia sono sempre felice di collaborare con tutti.

15. Quali sono, nell’ordine, i primi materiali e attrezzi che consigli a chi vuole iniziare ad autocostruire? E con quale imitazione partire?
Come ho detto prima, anche se a me non piace, la balsa è un materiale idoneo per iniziare un percorso di costruzione. Con un semplice taglierino, una punta da trapano e della carta vetrata si riesce già a produrre un’esca artificiale.
Più che consigliare una particolare imitazione da seguire suggerirei a chi vuole iniziare di cercare di riprodurre una propria esca preferita, quella che si usa di più.

16. Che consigli daresti a chi si avvicina all’autocostruzione?
Consiglio di procurarsi tanta pazienza, tempo e… legno!

Per contattare Old Stomp Lures e le sue creazioni:
www.oldstomp.com
www.facebook.cpm/Oldstomp Lures

( Se sei un autocostruttore di esche artificiali e vuoi partecipare a questa serie di interviste, rispondi alle domande scrivendoci ai nostri “Contatti” )



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