Principi base della pratica
La staticità assoluta dell’essere umano esiste in un’unica occasione della vita che coincide con la sua stessa fine. Solo in questo caso l’essere umano è fermo. In tutto il resto del suo tempo, l’essere umano è in continuo movimento, in continuo e costante equilibrio dinamico.
L’Orientamento Biorelazionale si fonda proprio sull’assunto che il disagio posturale ha tra le sue matrici la perdita di contatto/percezione con questa dimensione di continuo pulsare, muoversi, contrarre e rilassare. Alla base della nostra visione sulla dinamica posturale si trova infatti la considerazione (Ruggieri, 1988) che il tono muscolare in sé non sia un fenomeno statico, ma un fenomeno caratterizzato dalla continua staffetta di attivazione-disattivazione delle fibre che compongono ogni singolo muscolo.
Il lavoro in assetto isometrico, esercizi-esperienze di tipo statico, hanno a nostro avviso la funzione di fornire, all’interno di ogni incontro del Laboratorio Di Ricerca Sulle Strategie Posturali Alternative, la possibilità di sperimentare lo stare in postura e il contatto con la modulazione tonica; cercare, lavorare e ricercare la comodità in posture da mantenere staticamente. Il tutto allo scopo di fornire delle esperienze che aprano la strada al ripristino di una flessibilità posturale di base che determini una condizione in grado di agire il massimo dei gradi di libertà biomeccanica, senza l’investimento di tensioni muscolari accessorie e, spesso, dis-omeostatiche.
Fonte immagine: Kaminoff, Yoga Anatomy, Calzetti Mariucci, 2010
Questa è la collocazione Biorelazionale del grande “database” di posture che il nostro corpo può assumere fornito dalle Asana dell’Hatha Yoga. Viene proposto l’utilizzo dell’Hatha Yoga come veicolo, come strumento di ricerca facente parte delle attrezzature presenti nel Laboratorio Di Ricerca Sulle Strategie Posturali Alternative che, nella nostra proposta, individua ogni intervento che abbia il benessere posturale come suo oggetto di studio.
Attraverso l’Asana il praticante può lasciare che l’estrema e delicata dinamicità del fenomeno del tono muscolare si declini in tutta la sua piacevolezza.
Le Asana si praticano in statica, mantenendo come focus dell’esercizio la ricerca della comodità e del respiro “tranquillo” nella posizione, grazie a queste esperienze risulterà possibile per il praticante lasciare che esse ridistribuiscano il tono in equilibrio.
Oltre a questo viene fornita la possibilità di sperimentare posture nuove, inusuali e scoprire che in esse è possibile trovare la comodità, è possibile stare, inizia a declinarsi la pedagogia delle strategie posturali alternative.
Per allenare la Staticità Dinamica è semplicemente necessario assumere la posizione proposta e mantenere la postura per un tempo da misurare attraverso il conteggio delle respirazioni. È consigliabile che ogni postura venga mantenuta per un tempo compreso tra le 4-6 respirazioni e le 8–10 respirazioni.
Assunta la posizione, semplicemente ci possiamo lasciare respirare tranquillamente e cercare la possibilità di mantenere la postura il più comodamente possibile e in assenza di sforzo.
Il lavoro è in assenza di dolore, quindi l’importante è “assumere la posizione e mantenerla” con gli aggiustamenti necessari per non provare dolore.