La Stonehenge del Mediterraneo: Golan, il Tumulo del Gatto Selvatico. Un luogo misterioso

Creato il 20 novembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

La Stonehenge del Mediterraneo: Golan, il Tumulo del Gatto Selvatico. Un luogo misterioso- Foto ANSA

Una nuova scoperta ci giunge dal Golan, un’altura mediorientale in territorio siriano occupato dal 1967 da Israele, a prima vista sembrerebbe una landa desolata, desertica e brulla, battuta dal vento e zeppa di campi minati è però qui che sorte una sorta di”Stonehenge” del Medio Oriente. Si tratta di un sito unico nel suo genere dove ci sono 5 cerchi concentrici formati da pietre, 3 cerchi, si legge, sono molto spessi. La struttura ha due aperture: una verso nord-est, l’altra verso sud-est. Al centro c’e’ un tumulo monumentale, dove probabilmente nell’evo remoto è stato sepolto  un personaggio di spicco. Ovviamente ora non ci sono più reliquie, a zona è militare, ed i ladri hanno arraffato tutto.

Questa zona del Golan è nota in arabo come Rogem-Hiri, il Tumulo del Gatto Selvatico: se c’era una spiegazione, e’ andata persa nei secoli. In ebraico e’ noto invece come Gilgal-Refaim, la Ruota dei Giganti. Potrebbe avere a che fare col biblico Og, monarca del Bashan: un personaggio che aveva messo radici in quelle terre e che – si narra – lascio’ esterrefatti gli israeliti per la sua altezza smisurata. Il testo biblico lascia aperta la possibilita’ che fosse della stirpe del gigante Golia. (ansa) Oggi su questa area nota ormai come  ”lo Stonehenge del Golan” aleggiano tanti misteri.

Il sito e’ composto da pietre di basalto, disposte lungo cerchi concentrici, il piu’ largo dei quali ha un raggio di 150 metri. In tutto furono impiegate 42 mila tonnellate di basalto. Cinque millenni fa – ha calcolato l’archeologo Yonathan Mizrahi – una squadra di 100 manovali, che avesse lavorato otto ore al giorno, sei giorni la settimana avrebbe potuto completare l’opera – e chissa’ con quali mezzi – in sei anni. Dietro tanto impegno, si presume, c’era una societa’ non piu’ nomade, organizzata gerarchicamente. Proprio come la celtica sorella, all’alba d’ogni 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, il primo raggio di sole illuminava il centro del cerchio, attraverso l’apertura nord-orientale. Da Rogem-Hiri, inoltre, la vicina vetta del Monte Hermon si staglia a segnare esattamente il nord.

Sembra che questi antichi costruttori conoscessero la scienza astronomica. Cosa nasconde quell’area ancora nulla o poco si sa.

Intanto da qualche anno gli appassionati di misteri, astronomia, astrologia e New Age vanno in pellegrinaggio in questa misteriosa zona, specie il 21 giugno,  quando il  Tumulo del Gatto Selvaggio si popola di chi vuole trascorrere la nottata in attesa del primo roseo raggio di sole.


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