La storia deformata da Tarantino tra splatter e grottesco

Creato il 15 febbraio 2012 da Ifioribludizazie

In" Bastardi senza gloria" Quentin Tarantino sorprende verosimilmente. Deforma la storia vendicando la causa ebrea mediante un incendio esplosivo che provoca la morte del capo e degli obbedienti fautori del regime nazista nella Germania degli anni "30. Un film caratterizzato da componenti splatter tipiche del regista, note grottesche e caricaturali (simpatici i finti siculi), e lascia col fiato sospeso fino alla fine dell'intreccio della trama. Come in "Four rooms" o "Le iene", per non parlare di "Pulp fiction", ogni scena sembra svincolata da tutto il resto per differenti atmosfere e opposte intensità del gioco ricomponendosi pian piano nella sua nitida intelaiatura al termine del film. E, man mano che avanza appaiono sempre più chiari i personaggi che si mostrano nelle loro specifiche peculiarità e bizzarrie. Un argomento serio e doloroso come il regime nazista viene affrontato con lo sguardo "sopra le righe" tipico di Quentin Tarantino che devia il corso della storia offrendo all'ebrea protagonista, il luogo archetipo per i cineasti, ovvero un cinema, come ambiente vendicativo del totalitarismo. Un film capace di generare umori ambivalenti fino a un moto di sussulto emotivo interiore di rivalsa e di riscatto finale. Singolare è la legge del contrappasso ideata dallo sceneggiatore: evocando il marchio impresso agli ebrei, inventa come leit motiv l'incisione a crudo dei simboli del nazismo sulla fronte degli alti aguzzini di regime come memoria personificatrice di una banalità del male che mai potrà essere dimenticata.

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