Il sandalo, in dialetto garganico sanërë, è una tipica imbarcazione usata nei laghi di Lesina e Varano, ma sopratutto nelle lagune dell'Adriatico settentrionale ed in Grecia.
Sandali veneziani in un dipinto del Canaletto, 1755
Da quanto esiste in sandalo? La prima fonte certa lo cita nel 1292 ma in un racconto sulla prima crociata (anno 1100 circa) compare il "sandano", utilizzato in questo caso per le lunghe tratte (Genova-Turchia); sicuramente si tratta di un'imbarcazione diversa da quella che conosciamo oggi.Bisognerebbe capire come è stato reso il termine nella traduzione dal latino all'italiano dal prof. Manselli...
da Normanni d'Italia alla prima crociata: Boemondo d'Altavilla, Raoul Manselli, in "Japigia", XI (1940), pp. 45-79 e 154-184
da wikipedia:
Nella laguna veneta il sandolo (o sandalo) è una delle più famose e più diffuse imbarcazioni. In genere le sue dimensioni vanno da 5 a circa 10 metri. Si può considerare la barca "di base" della Laguna Veneta, in quanto molte delle altre imbarcazioni lagunari sono derivate da questo modello. A seconda degli usi, delle forme e della zona utilizzo questo ha assunto nomi diversi: sandolo pupparino, sandolo s’ciopon, sampierota o sandolo di sampiero, mascareta, sandolo buranello, sandolo da barcariol, saltafossi.
È un'imbarcazione solida, capiente e maneggevole: lo scafo lungo e stretto infatti la rende particolarmente adatta alla conduzione a remi con la tradizionale tecnica della voga alla veneta. Tuttavia saltuariamente è possibile osservare dei sandoli con agganciato un motore fuoribordo.
Un tempo era utilizzata soprattutto per la pesca, mentre oggi si usa anche per diporto, trasporto di persone o di carichi modesti e per regate. Il termine sandolo, in uso dal 1292, ha le sue radici etimologiche nella parola latina sandalium, calzatura che, a causa della sua forma piatta, ricorda il fondo della barca, che è senza chiglia per sopportare meglio i bassi fondali lagunari.
Un sandalo d'altri tempi, Lago di Varano
Tra la foce del Tagliamento, col faro che fa catena con i fari di Trieste e di Punta Salvore, e la foce dell’Isonzo la zona presenta una serie ininterrotta di banchi sabbiosi affioranti segnati da boe luminose. Si fanno notare numerose piccole barchepiatte, le batelee e le batane, munite spesso di un trasto trasversale che porta alle estremità, fuori bordo, le forcole di due remi, azionati da un uomo, una sistemazione che si nota anche lungo le rive dell’Istria fino all’isola di Arbe per sparire e ricomparire misteriosamente con un bel salto sulle barche delle acque interne della Puglia e della Grecia.È curioso il fatto che questa sistemazione molto pratica non è generalizzata e con un salto di centinaia di chilometri la si ritrova solamente a Varano, Lesina e su di un lago greco. Quale il gioco delle influenze, se ci sono state?
E le coincidenze della storia dell'umanità a cosa portano?...vedete il video!
Un'altra curiosità sul sandalo
Sui tipi di sandalo veneziano