La storia dell’uomo e l’evoluzione empatica

Da Anna

I chiacchieroni, i filosofi materialisti, coloro che hanno voluto trascrivere la storia, ci hanno abituato ad una visione dell’uomo come aggressivo per natura, utilitarista, dominato dall’interesse personale. Ma recenti scoperte nel campo della neurologia e delle scienze dell’età evolutiva hanno dimostrato come la natura dell’essere umano sia profondamente empatica.Il fatto è cheal centro della storia umana c’è la paradossale relazione tra empatia ed entropia.
La prima dal greco: [en] dentro [pathos] sentimento, sta a significare la capacità di comprendere i sentimenti e i pensieri altrui. Fondamentali, in questo contesto, sia gli studi pionieristici di Darwinsulle emozioni e sulla comunicazione mimica delle emozioni, sia gli studi recenti sui neuroni specchio scoperti da Giacomo Rizzolatti, che confermano che l'empatia non nasce da uno sforzo intellettuale, è bensì parte del corredo genetico della specie. La qualità della relazione empatica si basa sull'ascolto non valutativo e si concentra sulla comprensione dei sentimenti e bisogni fondamentali dell'altro. (Nella relazione d’aiuto viene contrapposta alla simpatia: quest'ultima sarebbe un autentico sentimento doloroso, di sofferenza insieme (da syn- "insieme" e pathos "sofferenza o sentimento");
La seconda dal l tedescoEntropie, a sua volta composto dal dal greco antico ν, dentro, e tropé, rivolgimento è una parola che nella fisica termodinamica, indica la degradazione dell'energia di un determinato sistema fisico. Per estensione si designa come entropia una tendenza intrinseca ad un sistema di perdere irreversibilmente parte del proprio ordine o delle proprie qualità. E’ l’irreversibile tendenza al disordine, caos.
Per uno scherzo del destino, lo sviluppo della coscienza empatica è stato reso possibile solo da un consumo sempre maggiore di energia e risorse naturali che ha portato ad un drastico deterioramento delle condizioni del pianeta. Perciò ci troviamo oggi nella paradossale situazione di vivere in un mondo interconnesso, attraverso la rete relazionale possibile solo attraverso la globalizzazione, la stessa globalizzazione che ha distrutto parte del sistema ecologico del pianeta.
La sfida dei prossimi decenni sarà quella di utilizzare la rete relazionale e la crescente empatia per ricostruire l’equilibrio nell’intero sistema, fondando appunto, la civiltà dell’empatia.
(Jeremy Rifkin, La civiltà dell'empatia, Milano, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., 2010)
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