Che sia al forno o fritta, la zeppola di San Giuseppe, dolce tipico della festa del Papà e dell’omonimo santo da cui prende il nome, è una delizia a cui difficilmente si può resistere! Una curiosa domanda sorge spontanea: come e dove sono nate le gustose zeppole che gustiamo oggi?
Come riportato da Zeppola.it, si tratta di dolci derivanti da frittelle di frumento servite in occasione delle “Liberalia”, feste organizzate all’epoca dei antichi Romani, il 17 marzo, per omaggiare le divinità del grano e del vino, quali Bacco e Sileno. Alla degustazione di ingenti quantità di vino, dunque non poteva mancare un dolce tipico che lo accompagnasse.
C’è da ricordare e sottolineare che il 19 marzo è una data particolare, a ridosso della fine dell’inverno, periodo nel quale, nei paesi del Sud, solitamente si accendevano falò per i “riti di purificazione agraria”, accompagnati sempre da queste leccornie. Si dice che le suore fossero le più brave e “specializzate” nella realizzazione delle zeppole: probabilmente furono le monache dello Splendore o della Croce di Lucca le prime a preparale nella versione che conosciamo attualmente. In ogni caso, si sa con certezza che fu il famosissimo gastronomo partenopeo Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino ad improntare su carta la prima ricetta delle zeppole nel 1837.
Anticamente, si festeggiava la festa dei falegnami, il cui patrono è San Giuseppe: per l’occasione i genitori acquistavano giocattoli realizzati in legno per i propri piccoli. Nel 1968, il 19 marzo è stato proclamato come giorno della festa del Papà, in cui si sono ribaltati i ruoli… I figli sono soliti fare regali al proprio papà.
E voi conoscevate questi stralci di storia legata al dolce più buono del giorno?