Una volta, raccontò, le membra del corpo umano, ritenendo che lo stomaco fosse ozioso [nell'inutile attesa del cibo che esse gli procuravano], ruppero gli accordi con lui e rifiutarono di servirlo; ma presto iniziarono a deperire poiché lo stomaco accoglieva il cibo e lo distribuiva a tutte le parti del corpo: allora le membra si riconciliarono con lo stomaco. Così il senato e il popolo, come fossero un unico corpo, con la discordia periscono, con la concordia rimangono in salute.
Il popolo ascoltò volentieri questa favola e tornò in città; in cambio furono istituiti i Tribuni della Plebe per difendere il popolo dall’arroganza dei patrizi, e Roma prosperò. Nello stesso anno Menenio Agrippa morì in povertà: i plebei fecero una colletta per assicurargli un funerale dignitoso, ma il Senato decretò che le spese fossero a carico dello Stato, e così il denaro raccolto fu consegnato ai figli.
Giovanni Pelosini
Testo originale latino di Tito Livio
“Olim, inquit, membra humani corporis, quia ventrem otiosum putabant, ab eo discordaverunt eique suum ministerium recusaverunt; sed mox ipsa deficere coeperunt, quia venter cibum accipit et distribuit per omnia membra: cum eo igitur in gratiam redierunt. Sic patres et plebei, quasi unum corpus, discordia pereunt, concordia valent“.