È nato in Argentina Gabriel, ma suo padre era siciliano. Per una serie di circostanze, incoraggiato anche da sua madre, deciderà di partire per la Sicilia, dove, sin da subito, sarà circondato da «uomini e donne con un grande cuore, che faticano senza calcolare mai il costo, che lavorano come schiavi per vivere un’esistenza appena dignitosa e poter gridare al mondo che vivono intensamente ogni piccola cosa che fanno per sé e per gli altri». Andando in Sicilia e stabilendosi lì, Gabriel inizia inevitabilmente un viaggio alla ricerca delle sue origini e di se stesso. Non si tratta di un cammino ascetico ma di un percorso contaminato dagli eventi della vita di tutti i giorni, da circostanze che fanno ridere, arrabbiare, soffrire, sperare. Come molti della sua età, si butterà in imprese impossibili, legate al calcio e ad una donna, ottenendo risultati inaspettati dagli altri, ma non da lui, grazie al suo impegno sincero e incondizionato. È amando senza paura, giocando a futbòl, rispettando chi gli dimostra affetto e vivendo, giorno dopo giorno, pienamente e con entusiasmo, che Gabriel capirà chi è e cosa vuole veramente, facendo anche scelte “matte” ma riuscendo, alla fine, a non commettere l’errore di molti: «adagiarsi per sempre in una vita che non ci appartiene».
Due parole sull’autore
Marco Antonio Fichera è nato nel 1976. Ha frequentato i corsi di cinema e sceneggiatura del “Sir John Cass Department of Arts” presso la London Guildhall University e la Real Creatives Worldwide. Ha collaborato con la Renting Eyeballs Films di Londra e ottenuto il BA Hons in Communication and Journalism. A Roma ha preso parte a diverse produzioni televisive e cinematografiche di successo. Tornato per qualche tempo in Sicilia, termina di scrivere Gabriel che sapeva volare, la sua opera prima. Per lavoro si è poi trasferito nell’isola di Antigua. Da un anno è rientrato in Italia ma continua a lavorar viaggiando.