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La storia di kamila, la piccola sarta di kabul : costruiva clandestinamente vestiti per donne durante il regime dei talibani che le obbligava al burqa

Creato il 11 luglio 2011 da Madyur

Se parli con Kamila Sidiqui pensi tutto tranne ad una donna afghana e tutto quello che sappiamo di quel mondo. Niente burqa e sottomissione. “Rappresento un’immagine diversa rispetto a quella che avete voi in Occidente sulle donne del mio paese lo so benissimo. Ma forse siete voi che dovete cambiare idea su di noi”.

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La storia di Kamila smonta tutti i preconcetti : e che in questi tempi in cui tanto si parla di dialogo con i Talebani fa riflettere , e non poco. Nel 1996 quando i Studenti di religione presero il potere a Kabul , lei aveva 19 anni , ed era fresca di diploma in una delle scuole migliori della città. Sognava, un futuro Kamila , ma assistere ad un aggressione in strada di una donna la cui unica colpa era di non di non indossare il burqa la fece capire che le sue speranze si sarebbero infrante.

A meno che non avesse preso il suo futuro da sola. La storia di Kamila è stata raccontata da una giornalista americana , Gayle Tzemach Lemmon, in un libero che ha avuto un grande successo negli Stati Uniti e Italia La piccola sarta di Kabul racconta come , dopo la partenza del padre , fuggito dai Talebani, Kamila insieme alle sorelle mise su una sartoria clandestina nel loro quartiere , riuscendo non solo a mantenere la famiglia , ma anche a dare lavoro a decine di giovani afghane negli anni del regime.

Dopo l’arrivo degli stranieri nel 2001, la donna diventa un punto di riferimento per le Nazioni Unite e per le organizzazioni internazionali impegnate a far ripartire il Paese. Una storia non datata , date le nuove sfide del Paese “Il libro parla del potere delle donne , di come riesce a superare le prove più difficili anche nei momenti duri quindi spero che possa dire molto su quello che accadrà nel futuro del mio paese. Io sono ottimista quando guardo a quello che accadrà, non ho paura. La comunità internazionale ha deciso di parlare con i Talebani , e forse è davvero l’unica strada per arrivare alla pace. Sono afghani anche loro , se accetteranno la Costituzione tutto quello di buono che è accaduto in questi anni potranno essere sulla scena come gli altri. Ma dovranno accettare queste condizioni” dice Kamila.

Dopo aver lavorato per le Nazioni Unite, Kamila ha scelto una nuopva sfida. Oggi è un’imprenditrice di successo , alla testa di una società che studia l3 business oppurtunities offerte dal suo Paese , fa strategie di marketing per le imprese afghane, forma i futuri uomini di affari “In Afghanistan in questi anni sono arrivati moltissimi soldi : ma la maggior parte sono stati assorbiti dagli Internazionali. Importiamo moltissimi prodotti all’estero. Quello che io vedo , sono opportunità: potremmo costruire noi le infrastrutture, mettere su fabbriche per creare gli stessi prodotti che oggi importiamo dare lavoro , far nascere imprenditoria : Pensate all’agricoltura : è un settore che potrebbe crescere moltissimo” spiega Kamila.

La sicurezza? “ E’ una preoccupazione più per gli stranieri che per noi. Ma sta migliorando : mi piace guardare alle cose buone che abbiamo realizzato e quelle che possiamo ancora fare. LA comunità internazionale non deve abbandonarci , ma neanche assisterci a vita. I tempi sono diversi , le sfide sono diverse :a ma possiamo vincerle ancora una volta”


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