La storia di lei

Da Patalice
Una piccola storia: c'era una volta una ragazza di quarant'anni o giù di lì.
Bionda, con uno stile metropolitano pazzesco e un sorriso spiccio, dal sottofondo diffidente; lei non era una di quelle banali donne che vivono nella mediocrità, ma sapeva amare la ragion perduta della vicevità. Un mercoledì senza fronzoli si era trovata a compiere gli anni, ed essendo sicura di se, a proprio agio nella sua pelle, non era un mistero che in molti gli facessero gli auguri... dopotutto, lei, che quello era il suo giorno, lo aveva detto a chiunque! A lei piacevano gli impacchettamenti altisonanti, quelli ingombranti ed eccessivi, ed al mattino, il marito l'aveva svegliata con un esemplare particolarmente voluminoso, rigonfio di talmente tante cosette che, per scartare il tutto, le ci era voluta più di mezz'ora. Ma non era quello il regalo più grande... Lei ed il marito avrebbero trascorso tutto il giorno insieme, senza fare nulla di speciale, che non fosse un'eccezione alla routine in piena regola! Colazione a letto, pranzo fuori, un giretto con puntatina di shopping, un film al cinema, un aperitivo, una cenetta romantica, ed un secondo film al cinema.Punte di straordinario, in un lungo appuntamento romantico straordinariamente ordinario..."Siamo solo io e lui. Abbiamo avuto momenti davvero duri, ma lui è meraviglioso nelle piccole cose che rendono grande l'uomo che è..."Mi ha detto così, ed io mi sono sentita invidiosa della sua innata fragile normalità; senza filtro ne bugia, mi ha dipinto un modo nuovo di vedere il mondo più bello e sano, dove esistono persone che sanno godere di ciò che hanno, che non imbrogliano recitando una perfezione indefessa, che nasconde pretestuose disparità... L'invidia che ho millantato è di tipo bonario, di quelle che commuovono, muovendo all'emulazione, all'imparare come si fa ad amare senza il doppiogiochismo che rode e fa marcire... Lei è una persona bella, dalla quale imparare, e della quale avere stima. Ed io voglio imparare a ricordarmi di imparare, che quello che ho non è perfetto, ma c'è... Perché non dovrei farne un vanto essendone orgogliosa?!