Naturalmente eravamo felicissimi anche se un pò spaventati, insomma le nostre vite da figli si stavano concluedento per far spazio a quelle di genitori.
Certo non ci aspettavamo la serie di “sorprese” che avremmo avuto già dalla gravidanza.
All'ottava settimana ho saputo che aspettavo due gemelli, un caso di gemellarità piuttosto raro in quanto monocoriale e monoamniotica, così da dover effettuare controlli settimanali perchè gravidanza ad alto rischio.
Sono stata ricoverata alla 28 settimana con parto cesareo programmato per la 32. I medici dicevano che visto il caso particolare le mie piccole erano più al sicuro fuori dalla panciona. Ma alla 32 non siamo arrivate; proprio il giorno del compimento della 31 settimana il monitoraggio ha rilevato un battito che calava, ricorderò sempre quella mattina, e con grande gratitudine ricordo l’ostetrica che fece di tutto per farmi stare tranquilla fino a quando mi portarono di corsa in sala parto per un cesareo d'urgenza...
ed eccole qui... due ranocchiette piccine piccine trasferite subito in TIN. Fabio si ricorda due piccoli esserini in un’unica culla termia portati via di corsa.
Ruby ha da subito respirato da sola, ma Lupita invece è stata proprio salvata per miracolo ed intubata subito. Nonostante la premura dei medici e la loro tempestività, la nostra piccola Lupita ha riportato danni cerebrali permanenti, con diagnosi di PCI tetraparesi spastica.
Quando ci è stato comunicato, dopo 20 giorni di TIN, io non ho più capito nulla, sono sincera oramai pensavo che ce l'avevamo fatta ... e in un attimo il mondo è cambiato.. tutte le certezze di prima scomparse per entrare in una realtà fatta solo di domande senza risposte certe. Quante lacrime.. quanto sconforto e quanta rabbia.. ma i giorni passavano e le nostre piccole erano pronte per venire finalmente a casa, così, con tanta forza e coraggio e anche con tanta paura, abbiamo asciugato le lacrime e ci siamo portati a casa le nostre fanciulle per iniziare le nostre vite insieme. Nulla è come te lo aspetti specialmente se hai un figlio disabile, il primo anno uscivamo di casa solo x recarci ad effettuare controlli su controlli. Quasi non me lo ricordo talmente è stato frenetico. Ma piano, piano tutto diventa routine..Non è facile e lo sconforto ogni tanto si fa sentire, le difficoltà sono tantissime, ma non si molla e non si mollerà mai.