Magazine Mondo LGBTQ

La storia di Princess Boy commuove l’America: “Vestirmi come una ragazza mi rende felice, che c’è di male?”

Da Lametamorfosiftm
La storia di Princess Boy commuove l’America: “Vestirmi come una ragazza mi rende felice, che c’è di male?” Dyson Kilodavis non è certo un bambino come tanti altri. Il piccolo statunitense, a soli cinque anni, ha già maturato una consapevolezza e un coraggio delle proprie scelte che manca a molti dei cosiddetti ‘grandi’ e ha dimostrato tutta la sua naturalezza in un’intervista rilasciata al programma TV Today pochi giorni fa. A Dyson piace indossare bei vestiti colorati e accessori luccicanti, proprio come a tante sue coetanee, e da qui è nato il suo appellativo Princess Boy, che lo stesso protagonista di questa stupefacente vicenda rivendica con orgoglio, assieme alla madre che l’ha sempre sostenuto in questa sua volontà inusuale.
“Mi piace vestirmi così perché mi rende felice”. Una frase detta da un ragazzino abbigliato con un tutù rosa e nero che frequenta ancora la scuola materna, ma che non vuole farsi mettere in piedi in testa da nessuno. Mamma Cheryl ha deciso di raccontare questa straordinaria storia in un libro intitolato My Princess Boy: A Mom’s Story About a Young Boy Who Loves to Dress Up e durante l’intervista ha spiegato come l’accoglienza del bambino all’asilo è stata in gran parte positiva: a tutti quei coetanei che non accettano il suo guardaroba, Dyson risponde semplicemente che non sono suoi amici. Il libro sul ragazzino a cui piace vestirsi come una principessa è usato in molti istituti scolastici come strumento educativo antibullismo e la stessa Cheryl ha proclamato il 2011 come “l’anno dell’accettazione”, dopo che quello finito da pochi giorni ha rappresentato una vera e propria strage di gay e lesbiche, vittime di un fenomeno sociale che ha travalicato ogni limite del sopportabile nella sempre più tormentata America di Obama.
Fonte: http://gaymagazine.it/2011/01/05/la-storia-di-princess-boy-commuove-lamerica-vestirmi-come-una-ragazza-mi-rende-felice-che-ce-di-male/
Vi abbraccio
Marco Caserta

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog