Ha ampiamente ragione, e il mondo musulmano ha disperatamente bisogno di dibattere propriamente la questione senza paura, poiché la scienza non può provare né confutare Dio".
Per queste parole di buon senso, Hasan è stato fatto oggetto di numerose fatāwā da parte di studiosi islamici di diversi paesi stranieri.A gennaio 2011, Hasan ha organizzato una conferenza, in cui sosteneva la compatibilità tra evoluzione e Islam; 50 musulmani si sono riuniti davanti alla sede della conferenza, lanciandogli contro degli slogan e distribuendo volantini in cui Hasan era definito un «apostata» dell'Islam e in cui si diceva che «doveva essere giustiziato», secondo la legge islamica.Il segretario della moschea di cui Hasan fa parte (e di cui il padre è presidente) ha fatto diffondere sui siti estremisti un comunicato in cui rendeva noto che Hasan era stato sospeso dal suo incarico «per la sicurezza di tutte le parti coinvolte».Hasan è stato sospeso dopo 25 anni di lavoro nella moschea, per aver detto che Islam ed evoluzione sono compatibili, per accontentare le richieste di violenti integralisti.Dopo la sospensione, Hasan ha chiesto pubblicamente scusa per le sue dichiarazioni «incendiarie» sull'evoluzione e le ha sconfessate (insieme a quelle sul diritto delle donne a non velarsi).Come diceva Hasan, «il mondo musulmano ha disperatamente bisogno di dibattere propriamente la questione dell'evoluzione senza paura»: prima un miliardo e passa di credenti usciranno dall'ignoranza, prima il fanatismo perderà di forza.Ma come suggerisce Jerry Coyne, abbiamo due modi di raggiungere questo obiettivo:A) convincere i fedeli che l'Islam è compatibile con l'evoluzione e la scienza in generale;
B) allentare la presa dell'Islam (e delle altre fedi) sulle menti delle persone.
La scelta A) è quella percorsa da Hasan, con i risultati che conosciamo; forse sarebbe il caso di imboccare decisamente la seconda via.
Di Il Censore