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La storia nel bicchiere, la degustazione con la sentenza in tribunale

Da Stefaniapianigiani @enogastrogarden
degustazione vecchie annate, biennale enogastronomica fiorentina 2012
la storia nel bicchiere studio umami comunicazione
interno ex tribunale di firenze

degustazione vecchie annate
il Marroneto 2002 Brunello di Montalcino
degustazione vecchie annate figli di un Dio Minore

degustazione vecchie annate, vini in gabbia
degustazione vecchie annate, giovedì 15 novembre firenze
Badi a Coltibuono 1970 degustazione vecchie annate

degustazione vecchie annate, biennale 2012 firenze
Castello di Monsanto 1980 degustazione vecchie annate
Firenze degustazione vecchie annate, Vernaccia Panizzi riserva2002


Finalmente mi trovo a raccontarvi “la storianel bicchiere”, una degustazione particolare che ha visto coinvolte le annate più “storte” delle vendemmie di importanti aziende toscane, i cosidetti “Figli di un Dio minore“, che alla fine hanno riservato delle sorprese alquanto inaspettate.

I vini “imputati” dietro le sbarre dell’Ex Tribunale di San Martino a Firenze, durante la Biennale Enogastronomica Fiorentina,  erano ben 10, e spaziavano dalle DOCG a IGT e DOC e dalle annate 1970 fino alla caldissima vendemmia del 2003.

Un solo bianco, la Vernaccia Riserva di San Gimignano 2002 di Panizzi, di un giallo dorato, che ha fatto barrique per un anno, nata da un’annata flagellata dalle piogge tra agosto e settembre, e prodotta solo in 6.000 bottiglie. Poi i non più giovani Badia a Coltibuono Chianti Classico Riserva del 1970, presentato da Roberto Stucchi, di colore  aranciato, un vino su cui riflettere, prima di passare al Castello di Monsanto con la Riserva Il Poggio del 1980, un Chianti Classico con il 90% di Sangiovese e il 10% di colorino, invecchiato in botti di rovere, con un piccolo residuo nela bottiglia.

Nel territorio “poliziano” ecco il Vino Nobile di Montepulciano di Boscarelli, annata 1992, quella che oggi è la Vigna del Nocio, con profumi di viola appassita, un ventenne che ha regalato grandi soddisfazioni così come il Camartina 1999 di Querciabella: una vendemmia abbastanza normale in quel di Ruffoli, sopra Greve, con l’enologo Tachis che quell’anno no voleva fare il vino, insomma era proprio indeciso…E alla fine questo IGT biodinamico con il 70% di Cabernet Sauvignon e il 30% di Sangiovese ha dato grandi risultati.

A rappresentare gli “ilcinesi” Il Marroneto, con il Brunello di Montalcino del 2002, dove il vino fu venduto per la prima e ultima volta in cisterne. Un annata tremenda, con tanta acqua e giusto un raggio di sole. Stessa vendemmia “acquosa” per Montevertine di Martino Manetti, il Montevertine IGT 2002, unico vino della tipologia fatto in barrique, è stato fatto con tanta fatica, la “parabola del figliol prodigo” che ai tempi ha fatto penare Giulio Gambelli e che a distanza di 10 anni ha dato lo stesso i suoi frutti.

Dalla costa l‘Ornellaia Bolgheri Doc Superiore del 2002, dove gli “internazionali” hanno mantenuto lo stesso il loro vigore, per finire con l’estate torrida del 2003 che ha visto coinvolto il Vino Nobile di Montepulciano di Caterina Dei,  la Riserva Bossona e il Brunello di Montalcino Riserva di Fattoi, prodotto solo in 22.000 bottiglie, e che nonostante abbia perso una parte alcolica, ha trovato un minimo di frutto.

La sentenza è stata deliberata, la “corte” della Biennale Enogastronomica Fiorentina”, si ritira fino al 2014, pronta per una nuova “arringa” vinicola.


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