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La storica rimessa laterale dei Los Angeles Lakers

Creato il 25 marzo 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

philjacksonmiamiheatvlosangeleslakersqvwfwlo84z-lIl nostro appuntamento settimanale oggi ci porta a Los Angeles, sponda Lakers, per parlare di una rimessa laterale che Phil Jackson utilizza sempre quando ha bisogno di un rapido tiro da tre. Schema che il “Maestro Zen” ha imparato dal suo ex allenatore a New York, Red Holzman, che tuttavia non si ricordava mai il nome di questa rimessa, creando situazioni del tipo: “Facciamo…come ‘cavolo’ (ovviamente utilizzava un termine più colorito) si chiama quella rimessa”. Ecco l’origine del nome di questa rimessa laterale: “What the fuck”.

Sempre grazie al contributo di nbaplaybook.com, andiamo a vedere come il gioco parte con Bryant, l’uomo designato al tiro, in post basso e Pau Gasol in post alto, sembra una classica situazione da blocco alto-basso, in realtà lo spagnolo si alza per ricevere fuori dalla linea da tre punti. Qui partono a muoversi gli altri quattro giocatori: sul lato debole, Odom porta un blocco “cieco” (cioè arrivando dietro al difensore) permettendo a Fisher di allargarsi in angolo, si alza fuori dalla linea dei tre punti e riceve la palla, mentre Kobe, dalla sua posizione in post basso porta un blocco per l’uomo che ha fatto la rimessa, Brown, che taglia a centro area chiamando il pallone.

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Questi movimenti, tuttavia, hanno l’unico obiettivo di creare spazio per Kobe, che dopo aver bloccato è pronto a ricevere un blocco da Gasol. Come potete vedere, il taglio di Brown (che certamente poteva essere difeso con un cambio di marcatura sul blocco di Bryant tra Gerald Henderson e Stephen Jackson - raramente però le difese Nba vogliono lasciare Bryant contro una guardia più piccola, come l’ex Duke) induce il centro, Mohammed, a dare un piccolo aiuto a centro area. Questo crea una situazione di due contro uno sul lato.

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Mohammed, infatti, è impegnato a centro area e quindi non può dare una mano a Jackson, che sta inseguendo Bryant. Volendo evitare di essere totalmente scoperto al ricciolo di Bryant, Jackson prova a passare sopra per “tagliare” il blocco e fare meno strada. Purtroppo per lui, il blocco di Gasol gli fa fare decisamente perdere il contatto con il “24″, e questo concede un buon secondo a Kobe per prendere la mira e mettere a segno una tripla.

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Ovviamente si può discutere sul fatto che la difesa dei Bobcats di febbraio non sia la più arcigna che si può trovare in Nba. Aldilà di questo, vi propongo una variante, in una situazione decisamente più competitiva, le Finali 2004, contro i (questi davvero arcigni) Pistons che poi vinsero quella serie finale.

In gara 2 i Lakers sono sotto di 3 a 11 secondi dalla fine e hanno bisogno di una tripla per andare al supplementare. La rimessa, come potete immaginare, è la What the Fuck per Kobe. Il problema per Bryant si chiama Tayshaun Prince, 2.05 con braccia lunghissime, che gli renderebbe quasi impossibile prendere un tiro da tre. Ecco allora che Walton (che interpreta il ruolo che è di Odom nell’azione con i Bobcats), marcato da Hamilton, si muove in palleggio verso Kobe per andargli a consegnare il pallone e formare un doppio blocco con Shaq. Questo costringe le due guardie Pistons a cambiare marcatura, e Bryant si ritrova contro il più piccolo Hamilton. Il resto ovviamente è farina del suo sacco. Ecco il video:

La prossima settimana parleremo di Ray Allen e della sua sensazionale abilità di seminare gli avversari dietro i blocchi e creare tiri per sè e per i compagni.


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