Una storia pacata e quotidiana, viva di una sua delicata intensità, che si anima in una dimensione di vita e di rapporti sociali semplice e calda che, purtroppo, oramai raramente appartiene alle nostre giornate.
Per chi, come me, il tragitto casa-lavoro – e tanti altri percorsi quotidiani – rappresenta una corsa affannata tra traffico e metropolitane, automobili con guidatori solitari ed isolati oppure, al contrario ma con lo stesso effetto, mezzi pubblici stipati all’inverosimile occupati da tanta, troppo gente che nemmeno si guarda in faccia, sarà rilassante perdersi nelle pagine del libro e accompagnare il silenzioso Miro nella sua “lunga lunga” strada verso l’abitazione e gli affetti.
Il simpatico omino dalle guance piene e gli occhi sorridenti, che smontato il turno in fabbrica inforca la sua, immaginiamo vecchia, bicicletta – con la pioggia, il sole o il vento non importa – e non si spaventa di fronte al tragitto lungo e un po’ tortuoso che l’attende, rappresenta la calma del cuore e dell’anima, un’arrendevolezza sana ai tempi e ai ritmi della vita e del lavoro, che qui, a differenza di come avviene di solito, appaiono buoni, rispettosi e non troppo tirannici.
Sarà un cenno della mano, lo sbuffo della locomotiva, un sorriso, un piccolo dono…ciascun personaggio, a sua volta, rimanda ad una storia non narrata ma che ogni lettore è libero di immaginare e di lasciare che si intrecci o si svolga a seconda di cosa suggerisce la fantasia.
Ed è proprio qui che trova la casa, che giunge finalmente alla fine della sua strada che si conclude con l’incontro più importante, quello del cuore, con la figlioletta che lo aspetta alla finestra.
I due, finalmente riuniti dopo le fatiche quotidiane, possono abbandonarsi ai giochi e alle coccole e magari, perché no, balzare entrambi sulle biciclette per corse allegre e sfrenate.
Può essere goduto così, nella sua leggerezza oppure farsi spunto per importanti riflessioni, non ultima quella sulla natura e su un impatto più sostenibile del nostro stile di vita su ciò che ci circonda.
Leggendo il breve testo di questo libro, gustandone le bellissime illustrazioni, ci si sorprende, quasi per magia, a sognare una realtà dove sia possibile affidarsi alla pacatezza e alla lentezza di una bicicletta per gli spostamenti, dove le persone si possano e si vogliano guardare in faccia e riconoscersi e si abbia desiderio di dare e ricevere sorrisi e saluti, dove si possa avere tempo e possibilità per dedicarsi a corse nei boschi con i propri figli, dove gli animali non mettano paura ma siano, anche loro, amici, da incontrare nel quotidiano e non dietro le sbarre di una gabbia e nei libri.
Le raffinate ed intense illustrazioni di Antonio Boffa, eleganti ed originali sia nella tecnica che nell’uso e nella scelta dei colori, incontrano perfettamente lo spirito del libro, rispettandolo ed esaltandone atmosfere e significati.
Gli occhi dolci ed espressivi dei personaggi, i gesti caldi come i colori, la resa del movimento gioioso e vivace, le tante foglie multicolori, la strada che si dipana e si trasforma….tanti particolari a comporre tavole davvero splendide e ricche dove uomini e ambiente naturale si incontrano e si armonizzano per regalare un senso di pace e libertà.
(età consigliata: dai 5 anni)