La strada è di tutti?

Creato il 14 dicembre 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Per legge gli automobilisti si devono fermare in prossimità delle strisce pedonali, ma la nostra tranquillità è solo un illusione. Fuori Tg è il programma quotidiano del Tg3 sui temi che interessano la vita di tutti noi. Va in onda dal lunedì al venerdì alle 12,25. Venti minuti ogni giorno con ospiti, servizi filmati e collegamenti in diretta, e con un canale sempre aperto sul web. Gli ospiti che dibattono il tema della sicurezza pedonale sono Enrico Pagliari dell'Aci e Maurizio Caprino del Sole24ore.

I nuovi mostri sono coloro che non rispettano le regole della strada e che provocano stragi, e a un semaforo o sulle strisce pedonali spunta ogni tanto un mazzo di fiori, un cero, un biglietto d' addio. Gli automobilisti quando stringono il volante si sentono onnipotenti difronte al pedone e quando la situazione si capovolge ci dimentichiamo delle esigenze delle persone che camminano per strada. In realtà tutti siamo pedoni o automobilisti. Ci stiamo scordando dei numeri di una strage che avviene sotto i nostri occhi: ogni giorno sulle strade italiane muoiono dei pedoni, più di seicento ogni anno finiscono sotto le ruote di una macchina che va troppo forte, non rispetta le strisce, o è  guidata da un ubriaco. E allora la lista comprende un ragazzino falciato  il sabato sera oppure una donna su un marciapiede  travolta mentre passeggia con il fidanzato o ancora una famiglia intera e il pirata fuggito e non ancora identificato, per non parlare del pensionato centrato dall'auto perché troppo lento nell'attraversamento.

Un numero altissimo di pedoni muoino sulle strade italiane e in Europa siamo i peggiori.  Roma e Napoli sono le città dove il rischio di essere falciati è più alto che altrove. I semafori non vengono rispettati e l'attraversamento diventa una prova di forza. L’automobilista neppure le vede le strisce pedonali, non vi è la cultura, l’abitudine,  o comunque non si ferma, non le considera, ma questo accade anche per  motorini e bici. Non è un segno di civiltà, e ci allontana sempre più da un'Europa dove l'attenzione per chi deve attraversare la strada è uno status sociale.  E' un grande fattore che nel nostro paese ancora manca. Siamo al secondo posto come ammazzapedoni. In Italia, le strisce pedonali, non hanno nessun vero valore. Uno su due attraversamenti sono inadeguati, mentre in Europa, sono uno su sei. La nostra manutenzione è inefficiente, mentre in Germania si studiano le infrastrutture o gli accorgimenti per rendere ancora più funzionanti le strisce che già godono di ottima segnalazione, luce notturna e sono ben visibili.   Ma cosa rischia in Italia un automobilista che non rispetta le strisce pedonali? Una sanzione che fino a ieri era di 39 euro salita a 155 euro con 8 punti di decurtamento dalla patente.

Le strisce pedonali, psicologicamente,  non  pare abbiano più oggi un ruolo salvifico, o comunque di sicurezza  per l’atteggiamento degli automobilisti che non le considerano. Quali le soluzioni? Sicuramente comportamenti corretti da entrambe le parti abbasserebbero i rischi, le regole aiutano visto che di fatto sussiste la tendenza a non considerare che si parla di uno stesso spazio condiviso da ambedue.

Per ridurre il pericolo è possibile intervenire in molti modi: la riduzione della velocità nei centri abitati, sanzioni più pesanti, tolleranza zero per chi adotta comportamenti pericolosi quando viaggia con l'auto in città,  semafori con un timer che segnalano il passaggio dal rosso al verde per evitare di trovarsi a metà della corsia quando tutti gli automobilisti si riattivano. Sicuramente ci sono scelte educative che vanno rafforzate, misure preventive che devono essere incentivate.

E visto che il fine è la sicurezza e l’evitamento degli incidenti stradali,  effettivamente è il caso di riflettere.


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