Continuano le interviste qui nel mio spazietto virtuale, e questa volta è il turno di una mia cara collega il cui libro comprerò per Natale.
E ricordo anche a voi amici di blog: se volete fare regali natalizi e aiutare gli autori esordienti ed emergenti a farsi conoscere allora seguite il mio esempio e acquistate i loro libri!
Posso consigliarvene alcuni se volete, e perché no potremmo parlare di questo in un altro post tra qualche giorno....
Ora vi presento l'autrice Michela Piazza e il suo Mary Read di Guerra e Mare.
Titolo: Mary Read – di guerra e mare
Autore: Michela Piazza
Editore: Butterfly Edizioni
ISBN: 978-88-97810-06-3
Pagine: 338
Prezzo: 15,00
I edizione settembre 2012 – I ristampa ottobre 2012
L'autrice
Michela Piazza è laureata in Storia. Da sempre adora gli eventi del passato e la narrativa di avventura, due amori che si sono fusi in questo libro. Ha lavorato come bibliotecaria, traduttrice e correttore di bozze. E’ stata coautrice del fumetto umoristico “Fotoronmao”, edito su riviste nazionali. Vive ad Arona col marito, il figlio Tito e numerosi gatti viziati.
“Mary Read – di Guerra e Mare” è il suo primo romanzo.
Breve estratto dal romanzo:
"I francesi avevano incendiato i mulini, che ora iniziavano ad ardere con vigore. Un fumo spesso e acre invadeva la pianura, facendomi pizzicare gli occhi, ma, mentre continuavo a camminare evitando le pallottole, scansando i corpi rimasti a terra, lottando con gli acquitrini e la scarsa visibilità, mi chiesi d’un tratto per quale ragione fossi stata tanto ansiosa di prendere parte a quella guerra.
Una parte di me sapeva che aveva qualcosa a che fare con lo strano sentimento che mi pervadeva sul campo: un senso di eccitazione, di totalità, di potere. Aveva a che fare con la sfida, ma anche con un desiderio di sangue che aveva bisogno in qualche modo di essere placato. Nel combattimento, io mi sentivo viva. Eppure, un’altra parte della mia coscienza era certa di non gradire il fatto di dover obbedire ad assurdi ordini di missioni suicide. Non ero come Ian, pronto ad immolarsi in nome di un bene più grande. Non me ne fregava granché dell’Inghilterra.
Tutto sommato, non credevo di essere tagliata per prendere parte alle lotte dei grandi. Se proprio dovevo morire massacrata, mi sarebbe piaciuto che almeno fosse perché stavo combattendo la mia battaglia, inseguendo il mio tornaconto. Che almeno rimanessi uccisa perché avevo lottato per guadagnare a me stessa un po’ di libertà, felicità e fortuna…"
L'intervista
Ciao Michela e benvenuta nel blog “La mia strada fino a qui”. Mary Read, il libro del quale andremo a parlare a breve, è il tuo primo romanzo. Ma quando e come è nata la passione per la scrittura?
Il mio desiderio di scrivere è nato dall’amore per la lettura. Ho sempre nutrito una grande passione per le storie: sin da bambina adoravo fantasticare e immergermi nei libri… E, a un certo punto, ho iniziato a inventarmi delle trame, quelle che io per prima avrei voluto leggere.
Dicevamo dunque che Mary Read è il tuo primo romanzo edito. Ma ne avevi già scritti altri, o almeno avevi fatto qualche tentativo, prima di approdare (e perdonami il gioco di parole) in una storia come quella descritta nel tuo romanzo?
Il primo romanzo (assai ingenuo) l’ho terminato alle medie e da allora non ho mai smesso… Mia madre conserva ancora i quaderni che riempivo da bambina con le mie storie!
Di certo, però, “Mary Read” è il romanzo più complesso in cui mi sia mai imbarcata: non solo per l’ambientazione storica, che ha richiesto parecchio lavoro di ricerca, ma anche per la complessità del personaggio di Mary … Creare una protagonista credibile e non stereotipata, giustificare la scelta di una vita sempre “al limite”, per me è stata una sfida.
Chi è Mary Read? Dalla sinossi si legge: “Mi hanno chiamata bambina, mozzo, soldato, moglie, pirata, assassina. Ho avuto due sessi e due nomi. Per questo, forse, la mia vita fa tanta paura.” Perché Mary Read rivolge queste parole a se stessa?
Come stavo dicendo, la strada che Mary sceglie di percorrere è tutta controcorrente. Insofferente del destino che il Settecento riserva a una ragazza, si traveste da uomo pur di potersi imbarcare e arruolare come soldato. In lei è prepotente il desiderio di vedere il mondo, ma il suo viaggio si dimostra ricco di ostacoli e pericoli… E Mary si ritrova costretta a sfidare non solo i limiti della morale, ma anche quelli della legge.
E’ una protagonista introversa, caparbia e selvatica; una persona difficile, ma anche vera: leale, sensibile, capace di forti sentimenti. E’ una ragazza che assurdamente, proprio per essere davvero se stessa, deve fingersi un maschio; questo influenza molto la sua vita, perché la costringe a mentire in continuazione e quindi a concedere difficilmente la propria fiducia.
Nel corso della storia, però, Mary cambia e cresce. Dimostra di essere una donna coraggiosa e determinata, ma anche di avere delle debolezze in cui è facile immedesimarsi... Impara che nessuno, per quanto sia scaltro e disilluso, è immune dal dolore.
E che nessuna ragazza può sfuggire all'amore.
Io non ho avuto ancora il piacere di leggere questa tua opera ma ho subito associato, forse erroneamente, il personaggio di Mary a uno da me più conosciuto fin da bambina: Lady Oscar. Ho fatto bene ad associarle?
In tutto il mondo esistono leggende di ragazze che si travestono da uomini per combattere: tutte noi siamo cresciute con la splendida icona di Lady Oscar, ma anche in compagnia di Fantaghirò e Mulan.
Ma nei libri di Storia si possono trovare anche reali biografie di donne che hanno osato sfidare le regole del proprio tempo pur di scrivere il proprio destino e di seguire quello che avevano dentro.
Quindi sì, hai fatto bene a associare Mary Read a Oscar… Però credo che, tra le due, Mary abbia una marcia in più: è esistita davvero.
Sei laureata in storia, e ciò deve averti aiutato molto per la descrizione del personaggio e delle ambientazioni del romanzo. Ma quando sei venuta a conoscenza di Mary Read? Vuoi raccontarci come è avvenuto il tuo incontro con lei?
La scelta di raccontare del personaggio di Mary non è stata fatta in modo premeditato: all’università mi sono imbattuta in una sua brevissima biografia e me ne sono innamorata… Ho subito pensato che la sua fosse una vita degna di essere raccontata. E’ stato un colpo di fulmine, letteralmente, che ha dato inizio a un lavoro di ricerca e stesura piuttosto lungo.
Sei soddisfatta, allo stato attuale delle cose, di come sta andando questa tua prima pubblicazione? E in generale, come è il tuo rapporto con l'editoria italiana?
Sono molto soddisfatta di aver pubblicato questo romanzo, cui tengo davvero, con una casa editrice seria e innovativa come la Butterfly: il libro è stato curato con attenzione e passione in ogni fase, dall’impaginazione, alla copertina, alla promozione. Forse valuto ancora di più la trasparenza di questa casa editrice proprio perché (come tutti gli esordienti, temo) ho collezionato alcune delusioni in precedenza.
Michela lettrice. Che tipo di lettrice sei? Onnivora o più selettiva?
Ho sempre letto di tutto. Sono molto curiosa e alterno periodi in cui mi concentro su saggi di vari argomenti ad altri in cui sento l’esigenza di immergermi in un romanzo. Il genere non è fondamentale: quello che conta, per me, è che la storia sia interessante e ben scritta.
Spesso leggo contemporaneamente più libri… Sì, temo proprio di essere una lettrice onnivora e insaziabile!
Progetti per il futuro? Hai già un manoscritto pronto nel cassetto?
A breve uscirà, all’interno dell’antologia “Sussurri dal cuore… E dalle tenebre”, un racconto horror che ho scritto a quattro mani con Andrea Rizzi. Insieme avevamo già vinto un concorso narrativo e pubblicato un fumetto e, visto che la nostra collaborazione funziona, stiamo lavorando a un progetto di più ampio respiro. In primavera verrà pubblicato anche un altro mio racconto, questa volta romantico e divertente, nell’antologia “Impronte d’amore”. So che in questa raccolta sarà presente anche un tuo racconto, Alessandra: mi fa davvero piacere poter condividere con te questa avventura! (lo stesso vale per me!!)
E, last but not least, ho iniziato ad abbozzare un altro romanzo tutto mio: un progetto in cui credo molto…
Grazie Michela per averci fatto compagnia quest'oggi nel blog. Ti faccio un grosso in bocca al lupo per tutto, e non appena avrò letto il tuo romanzo tornerò sicuramente a parlarne.
Crepi il lupo! E grazie di cuore, Alessandra.
Allora: incuriositi da questa figura femminile? Io non vedo l'ora di poter leggere finalmente il libro e di parlarvene ancora. Eh si, amo le eroine femminili! (Anika Airen e Emma Onofri insegnano.....)
A presto amici di blog, un caloroso saluto da me e da Michela!