La strada tra noi di Nigel Farndale esce oggi in libreria, ma io l’ho già letto. Potere del blogger. Me l’ha spedito DeAgostini per presentarmi la nuova collana BookMe: una collezione di libri di narrativa per adulti e crossover. L’ho inserito nella pila sul comodino e l’ho finito giusto giusto ieri sera, in tempo per raccontarvelo qui.
La sinossi la trovate qui sotto, quindi non sto a raccontarvi molto della trama. Anche perché fino all’ultima pagina non vi verrà svelato nulla e continuerete a leggere avidamente, per cercare di unire tutti i pezzi del puzzle. Ecco, su questo dovrei fare un appunto: la chiusa è troppo veloce, poche righe da cui non si capisce proprio benissimo il come e il perché di certe cose. Io ci avrei dedicato qualche facciata in più.
A parte questo, il ritmo della narrazione è incalzante. Ci sono capitoli che ti rapiscono: il racconto degli 11 anni di prigionia di Edward in una caverna in Afghanistan, al buio, con appena il necessario per sopravvivere fisicamente ma niente a dargli la forza per non impazzire. O i racconti, sempre atroci, delle torture e delle sofferenze dei deportati nei campi di concentramento. Inorridisco ogni volta che leggo libri simili, perché mi chiedo come possa l’uomo arrivare a tanto.
«Dicono che la foglia di pioppo tremi per la vergogna, perché è il legno usato per fare la croce. In realtà trema perché le foglie sono lunghe».
E poi c’è l’amore, il vero protagonista. Niente di troppo sentimentale, però. È il faro che guida i personaggi alla ricerca l’uno dell’altro, la forza che dà loro la voglia di vivere, oltre tutto e oltre tutti, il collante tra i due piani narrativi (uno ambientato negli anni della Seconda Guerra Mondiale, uno più attuale, ai giorni nostri). Proprio l’uso del tempo presente, a volte, sembra stonare, avendo letto poche pagine prima racconti e fatti storici realmente accaduti. Questa dicotomia e questo salto generazionale ci aiuta, però, a vedere le cose con occhi diversi, a capire che anche se sono passati anni, alcune cose non sono cambiate. L’omofobia purtroppo esiste ancora, l’atteggiamento ostile nei confronti dei gay non si è spento del tutto, e questo è immensamente triste.
Quando l’uomo gioca a fare Dio, può solo perdere.
La strada tra noi è quella che ci separa e ci unisce, allo stesso tempo, dalla persona amata, che può essere un altro uomo o una donna, una figlia, un padre o un amico. La passione e l’intensità, il trasporto e l’imprevedibilità di certe azioni che questo sentimento ci fa compiere sono le uniche armi in nostro possesso, per superare gli ostacoli che il destino ci pone dinnanzi. Mi è piaciuto, questo libro, perché sa scavare in profondità. E quel buco, poi, vi resta addosso anche oltre l’ultima pagina.
Nota: Soprassedete ai refusi e agli errori di battitura, che ogni tanto incontrerete, così come sulle descrizioni, a mio avviso lunghe e spesso inutili, da cui l’autore si lascia sopraffare. È un giornalista, ed è abituato a raccontare tutto ciò che vede con dovizia di particolari. Ma sono sicura che nei prossimi libri ci stupirà con uno stile narrativo ancora più audace.
Titolo: La strada tra noi
Titolo originale: The road between us
Traduttore: Cristina Vezzaro
Genere: Letteratura straniera
Data prima pubblicazione: 2013 (in Italia nel 2014)
Casa Editrice: DeAgostini
4480 pagine
Prezzo copertina: 16,90 € (disponibile anche in ebook)
EAN 9788851123512
Sinossi:
1939: In una stanza d’albergo che si affaccia Piccadilly Circus, due giovani vengono arrestati. Charles è condannato dalla corte marziale per “condotta disdicevole”, il tedesco Anselm viene deportato in Germania per “rieducazione” in un campo di lavoro. Separati dallo scoppio della guerra e da un ordine sociale che rifiuta il loro amore, ciascuno di essi deve fare una scelta difficile e viverne le conseguenze. 2012: Edward, un diplomatico tenuto in ostaggio per undici anni in una grotta afgana, torna a Londra e trova il suo mondo completamente sgretolato. Sua moglie è morta, sua figlia, ormai cresciuta, pare esistere solo per ricordargli il suo amore ormai perduto. Ormai anestetizzato dal dolore, tenta di ricostruire la sua vita e rispondere alle domande che lo tormentano. La morte della moglie è stato un incidente? Chi ha pagato il riscatto? E come si lega il suo rilascio a Charles, suo padre?